Anche stavolta il concerto di fine anno non ci sarà

Il sindaco Nardella pensa a una serie di iniziative ed eventi spalmati nei vari quartieri per prevenire gli assembramenti. E sulla possibilità di mantenere restrizioni per chi non vuole vaccinarsi è d’accordo con Giani e Bonaccini

Il Governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini e il sindaco Nardella

Come l’anno scorso anche stavolta il grande concerto di fine d’anno a Firenze non ci sarà. Al suo posto verrà organizzata una serie di eventi diffusi in diverse parti della città. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella intervenendo a ‘Studio24’, su Rainews24. Le attività verranno spalmate nei vari quartieri proprio per evitare grandi assembramenti durante le feste di Natale. “Ci vedremo nei prossimi giorni con il prefetto e analizzeremo eventuali misure da intraprendere. L’anno scorso ne sperimentammo molte, come i flussi unidirezionali nelle strade”, dice il primo cittadino che guarda comunque al prossimo periodo natalizio con una certa fiducia. “Ci rimetteremo al lavoro su misure simili ad un anno fa. Credo che questo Natale sarà migliore del precedente. Voglio essere un po’ più ottimista. Siamo consapevoli che dobbiamo affrontare le feste con attenzione. Possiamo farlo in libertà, ma mantenendo tutte le regole fissate ormai da tempo, perché il rischio è sempre dietro l’angolo”.

Nardella è d’accordo con i Governatori di Toscana ed Emilia Romagna, Giani e Bonaccini sulla possibilità di introdurre restrizioni per chi non si vuole vaccinare. “ “Concordo sulla possibilità di mantenere determinate restrizioni per chi non si vaccina senza avere delle motivazioni fondate” ha affermato, aggiungendo subito dopo di aver parla di aver parlato in famiglia sull’importanza di vaccinarsi. “Mio figlio più grande, di 14 anni, – ha concluso – si è subito vaccinato. I nostri ragazzi sono stati straordinari. Ci sono stati anche qui a Firenze tanti giovani che hanno discusso con i loro genitori no-vax e sono andati a vaccinarsi: questo è un bel messaggio che va in controtendenza con l’immagine che spesso vogliamo dare dei giovani disinteressati e superficiali. I miei bambini più piccoli di 10 e 7 anni li vaccinerò: sto cominciando a spiegare loro il perché di questo. E lo hanno capito. Lo faremo senz’altro”.

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