Arrestato l’autore di due delle tre rapine violente

Si tratta di un giovane tunisino arrivato in Italiano sei mesi fa con un barcone approdato a Lampedusa. La Squadra Mobile è arrivata a lui incrociando le immagini delle telecamere di sicurezza

Sarebbe un tunisino di 26 anni, arrivato in Italia sei mesi fa con un barcone approdato sull’isola di Lampedusa, l’autore di almeno due delle tre rapine violente che in una settimana hanno gettato nel panico e nella paura la città. Il giovane è stato individuato e arrestato dalla Squadra Mobile fiorentina in via Faenza, a due passi dalla Fortezza da Basso. Le accuse nei suoi confronti riguardano le rapine messe a segno nella notte fra il 12 e il 13 febbraio ai danni di una ragazza spagnola di 22 anni afferrata per i capelli e derubata della borsa in via Gino Capponi, e in precedenza quella con vittima una donna di 47 anni presa a pugni in via dei Pilastri per portarle via il telefono cellulare tanto che dovrà subire un intervento chirurgico per la gravità delle ferite riportate. L’udienza di convalida è prevista per domani. Per trovarlo sono state analizzate le immagini delle telecamere di sorveglianza e incrociate per capire se si trattasse della stessa persona.

Intanto però non si placano le reazioni politiche dopo la presentazione del piano di intervento del sindaco Dario Nardella per la sicurezza in Centro. Ad accendere la miccia delle polemiche è ancora una volta Fratelli d’Italia che attacca di nuovo frontalmente la Giunta: “Grazie al finto buonismo della sinistra e alla sua politica dei porti aperti, Firenze è diventata una città in cui si ha paura ad uscire – tuonano il capogruppo a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi insieme al consigliere Jacopo Cellai e quello in consiglio Regionale Francesco Torselli -. Non ci sorprende scoprire che l’aggressore di una giovane donna, la notte tra il 12 e 13 febbraio, sia un extracomunitario sbarcato a Lampedusa meno di sei mesi fa. E sono sempre stati extracomunitari, con precedenti, ad aggredire due donne per poi rapinarle. Basta! Siamo stufi di vedere questi soggetti che arrivano illegalmente nel nostro Paese per delinquere e rendere invivibili le nostre città. In Italia la certezza della pena vale solo per alcuni. Le nostre forze dell’ordine arrestano i criminali per poi trovarli in strada il giorno successivo. Vogliamo più esercito in strada e sostenere le forze dell’ordine con migliori stipendi e garanzie. Non basta che Nardella chieda l’intervento del ministero degli Interni, quando si continua a far entrare i clandestini”.

Draghi, Cellai e Torselli tornano a chiedere la realizzazione di un Centro di Permanenza per il Rimpatrio in provincia di Firenze perché, sottolineano ancora, “Chi arriva illegalmente nel nostro Paese e chi delinque, deve essere espulso. Da anni Fratelli d’Italia chiede il blocco navale, ma il governo ha preferito adottare la politica del finto buonismo anziché prendere in considerazione la nostra proposta. Firenze non può continuare a dare questa immagine di sé al mondo. Queste fotografie di violenza quotidiana sono un enorme disincentivo per la ripresa del turismo internazionale o per il ritorno degli studenti angloamericani in città”. 

Chiede infine di adottare misure straordinarie per contrastare gli atti di violenza Antonio Montelatici (Centro): “Gli eventi iniziano ad essere troppi. Si fa più controllo del territorio grazie alle telecamere, e questo mi fa piacere. Ma tutte queste attestazioni di solidarietà e di vicinanza servono a poco. Sono due anni che dalle opposizioni chiediamo più controlli e più mezzi per gli agenti di Polizia Municipale. La maggioranza ci dice sempre di no. Gli interventi adesso sembrano tardivi”. 

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.