Assessori al Governo: ponderare su restrizioni a iniziative culturali

Alla Pergola l’annuncio della ripresa dell’attività teatrale. Sacchi: “E’ una situazione delicata, la preoccupazione c’è inutile nasconderla”

Ponderare con grande equilibrio eventuali nuove restrizioni destinate alle iniziative culturali e spettacolari che si svolgono al chiuso. E’ il pressante appello rivolto dagli assessori alla cultura delle principali città italiane, tra cui il fiorentino Tommaso Sacchi, al Governo e alle autorità sanitarie in attesa del nuovo Dpcm che conterrà le nuove misure di contenimento del Covid-19 dopo il preoccupante aumento dei casi registrati nelle ultime settimane.

“Prendiamo spunto – spiegano – dalle parole del Commissario Europeo Paolo Gentiloni che sottolinea la necessità di dare priorità alla sfida costituita dalla ‘rinascita culturale’ e dalla sua centralità ‘per società inclusive, resilienti e sostenibili’ Nel momento in cui il Governo si appresta ad adottare nuove e stringenti misure per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, chiediamo che queste siano adottate mantenendo l’attuale principio di proporzionalità: il settore culturale ha dato dimostrazione di grandissima attenzione e ha adottato ogni misura indicata, anche con ingenti investimenti di risorse economiche, per consentire uno svolgimento delle proprie attività nel pieno rispetto di distanziamento fisico e contingentamento delle presenze”.

Un appello che arriva subito dopo la conferenza stampa di questa mattina alla Pergola dove Sacchi, presidente della Fondazione Teatro della Toscana, ha voluto riunire la dirigenza del teatro, gli artisti e i registi per dare un segnale forte di riapertura delle attività della più antica sala di spettacolo fiorentina e più in generale un messaggio positivo di ripartenza per il mondo culturale italiano. Non a caso come metafora affascinante, spettacolare e fortemente evocativa, è stata scelta l’immagine di un’arca che sfida la tempesta e il naufragio per navigare verso una nuova meta.

“E’ una situazione molto delicata – ha detto Sacchi -. La preoccupazione c’è, è inutile nasconderla: la cultura è un sistema fragile e stratificato ma così importante e vitale per la comunità, e per la crescita e la rinascita del paese. Vedremo cosa stabiliranno in maniera definitiva i nuovi decreti che riguardano le capienze, da quello riusciremo a fare una stima sulla tenuta economica di tante realtà. Insieme al sindaco e alla Giunta un equilibrio di bilancio e questo ci permetterà di aiutare le istituzioni e le associazioni culturali della nostra città”.

All’incontro con i giornalisti hanno partecipato fra gli altri Giancarlo Sepe e Andrée Ruth Shammah, anima del Teatro Franco Parenti di Milano con il quale la Pergola rafforzerà la sua collaborazione. Loro saranno i primi due spettacoli per adesso annunciati in attesa della prossima stagioneche sarà presentata il 14 ottobre prossimo: il 27 ottobre alla Pergola The Dubliners nella messa in scena del regista casertano abituale frequentatore dei palcoscenici fiorentini, il 15 e 16 ottobre al Teatro Era di Pontedera il Cabaret Tragico di Sammah ispirato all’Opera Panica Extralarge di Alejandro Jodorowsky.

Tra gli obiettivi della prossima stagione ci saranno la salvaguardia dei dipendenti e di tutte le professionalità che contribuiscono all’apertura del sipario, il rapporto con gli spettatori, gli abbonati e gli appassionati che hanno rinunciato al rimborso dei biglietti, il lavoro con i giovani delle scuole e il proseguimento della programmazione online attraverso la Firenze TV che nei giorni del lockdown ha avuto un grandissimo successo, continuando a far ardere la fiamma del teatro. La Fondazione Teatro della Toscana riunisce: Teatro della Pergola e Teatro Niccolini di Firenze, Teatro Studio di Scandicci, Teatro Era di Pontedera e Oltrarno Scuola di formazione.

Oggi diciamo ‘riapriamo’ – conclude il direttore della Pergola Marco Giorgetti – e lo diciamo con forza raccontando come sono i nostri giovani che costituiscono la base della ripartenza. Ricorreremo al digitale ma ‘cum grano salis’, il teatro è fisico. Abbiamo un grande patrimonio che è il gruppo dei nostri ragazzi formati nelle nostre scuole. Il nostro piano è quello di essere duttili, mobili, siamo una navicella molto agile, non siamo pesanti. Possiamo riuscire a gestire anche nella ‘tempesta’ la situazione salvando tutti: i cittadini, i lavoratori, i giovani e il teatro la navicella”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.