Borrani: “Le scuole di italiano per stranieri siano riconosciute come operatori turistici”

Il Presidente Alessandro Borrani

Il presidente del Comitato per La Salvaguardia torna a rivolgere un appello alle istituzioni regionali: “Noi importanti per un progetto di promozione della lingua e delle identità culturali e manifatturiere del nostro Paese”

Vogliamo partecipare anche noi a un tavolo per il rilancio del turismo di qualità”. E’ la richiesta e insieme l’appello del “Comitato per la Salvaguardia delle Scuole di Lingua e Cultura Italiana” che si rivolge ancora una volta alla Regione, e in particolare all’assessore alle attività produttive Leonardo Marras, perché gli istituti di lingua e cultura italiana vengano riconosciuti come operatori turistici all’interno della legge regionale sul turismo.

“E’ necessario un coordinamento tra i maggiori ministeri interessati – spiega il presidente Alessandro Borrani -, affinché si presenti un unico progetto di turismo culturale, dove, strutture come Istituti Italiani di Cultura, Consolati, Uffici ICE, operatori turistici privati, concorrano ad un unico progetto di offerta turistica e affrontino i problemi legati alla sua realizzazione. Siamo qui per sottolineare l’importanza che le scuole hanno nell’ambito della discussione e della proposta, per un progetto di promozione della lingua e delle identità culturali e manifatturiere del nostro Paese”.

Italiano come lingua di conoscenza, rivolto ad un pubblico straniero, che apprezza il Bello e il Buono dell’Italia e lo conduca ad una maggiore conoscenza, ad una migliore fruizione e alla valorizzazione delle realizzazioni urbane, culturali, industriali, manifatturiere e alimentari del Nostro Paese; italiano come strumento di promozione del Made in Italy i punti su cui si sofferma Borrani che sottolinea: “Non si tratta solo di offrire dei contenuti che rispecchino le richieste di chi vuole apprendere una lingua di cultura e di conoscenza, ma si tratta di usare la lingua per presentare, valorizzare e vendere la nostra competenza culturale, manifatturiera e artigiana ed i relativi prodotti”.

Che poi conclude: “Sebbene sino ad oggi gli Istituti Italiani di Cultura, dei comitati esteri della Società Dante Alighieri e delle scuole italiane all’estero abbiano portato avanti un importante processo di valorizzazione dell’Italiano nel mondo, il loro ruolo è risultato in definitiva assai ridotto, non essendo queste istituzioni legate da un progetto chiaro e comune di offerta turistica. Il nostro è un grido allarme nei confronti dei rappresentanti delle forze politiche;  vuole sostenere le scuole per l’insegnamento della lingua italiana in Italia e unitamente richiedere il riconoscimento delle stesse, nell’ambito della normativa regionale e nazionale, alla pari di tutti gli altri operatori del turismo.

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