Bundu e Cellai: “Tempi veloci per lo stadio nuovo, ma non si considera Campo di Marte”

Intanto è gelo fra Commisso e Nardella. Il patron Viola: “Troppo elevata la cifra per i terreni alla Mercafir”. Il sindaco: “Io sullo stadio lavoro e non parlo”

Dario Nardella e Rocco Commisso

Commisso lascia la porta aperta sulla possibilità che il nuovo stadio dove la Fiorentina giocherà le partite casalinghe sia a Campi Bisenzio e sul patron Viola scende l’irritazione di Palazzo Vecchio con il sindaco Dario Nardella che oppone un deciso “Io sullo stadio lavoro e non parlo” facendo però trasparire una fortissima irritazione per quanto dichiarato dal nuovo proprietario della società.

Soprattutto sulla cifra di vendita dei terreni alla Mercafir che Commisso giudicherebbe troppo elevata trovando invece terreno fertile (è proprio il caso di dirlo…) nei proprietari delle superfici campigiane dettisi disponibili a trattare sull’area di 38 ettari dove potrebbe sorgere il nuovo impianto. Naturale che la questione finisse direttamente in Consiglio Comunale attraverso un question time proposto dal capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai e una domanda di attualità rivolta dalla consigliera Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune.

In sostanza i due documenti chiedevano da una parte perché non fosse stato presentato formalmente alla Soprintendenza un progetto per la riqualificazione del Franchi e dall’altra quale fosse l’intenzione vera dell’amministrazione su quello che dovrà essere in futuro l’impianto che ospiterà gli incontri casalinghi della Fiorentina alla luce anche dell’accelerazione data da Palazzo Vecchio per lo stadio nuovo alla Mercafir rinunciando alla valutazione di impatto ambientale per velocizzare i tempi.

Dopo aver ricordato che “l’amministrazione ha negli obiettivi quello di promuovere la realizzazione dello stadio, ma non ha previsto di attuare tale intervento con una progettazione e risorse proprie”, l’assessore allo sport Cosimo Guccione ha aggiunto che la Fiorentina avrebbe sottoposto alla Soprintendenza un’ipotesi progettuale sul restyling del Franchi e l’amministrazione avrebbe dato tutto il supporto necessario alla valutazione da parte dell’organismo. Un’ipotesi e non un progetto definitivo in quanto i tempi e i costi di redazione non avrebbero consentito di valutarlo in modo rapido, il ‘fast fast fast’ tanto caro a Rocco Commisso.

Spiegazione che però non ha convinto Cellai in quanto se il Comune, ha sostenuto l’esponente di minoranza, “avesse indirizzato la Fiorentina a presentare formalmente il progetto” di restyling “magari da parte della Soprintendenza sarebbero arrivate indicazioni diverse, riguardo pure ad altri progetti sullo stesso Franchi”. Sulla stessa linea anche Bundu che si è domandata perché non siano state vagliate altre possibilità di riqualificazione: “Si velocizzano i tempi per lo stadio nuovo – ha aggiunto – ma non viene preso in considerazione quello che sarà il futuro del Campo di Marte”. Insomma la vicenda è ancora lontanissima dallo scrivere la parola fine: ma anche, pare di capire, dal trovare maggiore chiarezza da parte di tutti gli attori chiamati in gioco.

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