“Campane a morto per sottolineare il travaglio di chi perde il lavoro”

E’ l’appello delle Piagge alla chiesa fiorentina per la Gkn. Solidarietà ai lavoratori dello stabilimento di Campi Bisenzio anche da parte dei giornalisti toscani che il 19 luglio saranno a fianco dei sindacati in occasione dello sciopero generale dell’area metropolitana fiorentina

Suonare le campane a morti tutti i giorni a mezzogiorno fino a che la vertenza Gkn non si sarà conclusa. E’ l’appello e l’invito alla Chiesa fiorentina, alle comunità religiose e alle parrocchie della Città metropolitana rivolto dalla Comunità delle Piagge e da Alessandro Santoro affinché tutti sappiano dell’enorme travaglio attraversato dai 422 lavoratori dello stabilimento di Campi Bisenzio e di tutti coloro che perdono il lavoro senza alcuna giustificazione concreta, solo perché in mano ad una finanza speculativa e senza scrupoli.

don Alessandro Santoro

“Da sempre – dice don Santoro, sacerdote simbolo della periferia fiorentina – segnano i momenti in cui le comunità si trovano in pericolo o sono chiamate a raccolta. Oggi è uno di quei momenti, pericolosi e rischiosi per la tenuta sociale di un territorio già in difficoltà per mille motivi, non ultimo l’aumento delle diseguaglianze causato da un sistema economico che mette al centro i profitti delle imprese e non la redistribuzione della ricchezza prodotta. Di fronte a quanto sta accadendo, al di là delle apprezzabili reazioni delle istituzioni locali e della Chiesa fiorentina, e all’adesione sicura e dovuta alle eventuali iniziative di solidarietà nei confronti dei lavoratori, la Comunità delle Piagge, da sempre legata alle situazioni di disagio dovute anche e soprattutto alla precarietà del lavoro, invita così le parrocchie a dare un segnale forte contro la politica dello sblocco dei licenziamenti, della cancellazione dei diritti, della creazione di sacche di precarietà che mettono a rischio la vita di migliaia di persone. Don Santoro e la comunità delle Piagge auspicano che vi sia una forte adesione alla proposta “restando naturalmente aperta al dialogo e alle altre proposte in solidarietà con i lavoratori della Gkn e di tutti coloro che subiscono questa crisi economica, politica e sociale”.

Sandro Bennucci con il sindaco Dario Nardella

Solidarietà alle maestranze della Gkn arriva anche dalla Federazione Nazionale della Stampa e  dai giornalisti toscani che il 19 luglio, in occasione dello sciopero generale in tutta l’area metropolitana fiorentina indetto da Cgil, Cisl e Uil a sostegno della vertenza Gkn, saranno a fianco dei sindacati confederali.  “Nel tempo della pandemia non ancora sconfitta – affermano il segretario nazionale Raffaele Lo Russo e il presidente di Ast Sandro Bennucci – il sindacato unico e unitario dei giornalisti sa perfettamente da quale parte stare: dalla parte del lavoro, contro licenziamenti e precariato. Per questo si schiera convintamente con i lavoratori che lunedì 19 luglio saranno in piazza nell’ambito dello sciopero a sostegno della vertenza Gkn, per difendere la dignità del lavoro, il tessuto industriale, i diritti e la legalità. Il sistema produttivo della Toscana scricchiola e non da ora. All’arrivo della pandemia non avevamo ancora recuperato i livelli precedenti la crisi del 2008-2009 ed oggi le previsioni ci dicono che per recuperare quello che abbiano perso causa Covid 19 non saranno sufficienti i prossimi tre anni di crescita. Il settore editoriale è tutto intero dentro questo quadro, meno lavoro e sempre più precario. Non possiamo correre il rischio di un’ulteriore diffusione del precariato e della disoccupazione, siamo con chi difende il lavoro e il lavoro di qualità, siamo con i lavoratori dell’area Metropolitana di Firenze in sciopero. Ai lavoratori della Gkn la totale, partecipe solidarietà”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.