Cellai: ‘La fiorentina giochi al Franchi con capienza ridotta durante i lavori di restyling’

Continua il duro attacco di Fratelli d’Italia al Comune. “La possibilità era già presente nel progetto vincente di Arup. Non c’è necessità di trasferire le partite in altra sede durante gli interventi”

Il progetto di restauro del Franchi dello studio Arup risultato vincente

Continua l’attacco di Fratelli d’Italia all’amministrazione comunale sul progetto di riqualificazione dello stadio Artemio Franchi. Dopo il duro commento di 24 ore fa sulla bocciatura in consiglio di un ordine del giorno che chiedeva di valutare tutte le possibilità per giocare al “vecchio” Comunale durante i lavori di restauro dell’impianto (Draghi e Cellai: “La Fiorentina al Padovani? Ormai siamo alla fiera dell’improvvisazione” – La Martinella di Firenze), il partito di Giorgia Meloni torna all’assalto questa volta con il solo consigliere Jacopo Cellai che sottolinea come nel progetto vincitore dello studio Arup fosse chiaramente riportato che la Fiorentina avrebbe potuto continuare a giocare le partite casalinghe durante i lavori con uno stadio a capienza ridotta: più o meno la stessa che si vorrebbe raggiungere (circa 16mila spettatori) se dovesse andare in porto l’ipotesi trasferimento al Campo Padovani.

Jacopo Cellai (FdI)

“Il progetto vincitore del concorso internazionale per la riqualificazione dell’area di Campo di Marte Nord (ambito A) e dello stadio di Pier Luigi Nervi (ambito B) – sottolinea Cellai – specifica, quanto allo stadio che “Il progetto ambisce a ridurre l’impatto sulle stagioni calcistiche nella fase di cantiere consentendo la continuità delle partite per tutta la durata dei lavori. L’intervento di riqualificazione dello stadio sfrutterà gli ampi spazi ricavati dalla rimozione di parte dei campi sportivi presenti nell’area di Campo di Marte che verranno dedicati a luoghi di stoccaggio e baracche di cantiere riducendo l’impatto sulla viabilità e le attività sportive nello stadio. Al fine di mantenere attivo l’impianto sportivo, si stima di sviluppare il cantiere per la costruzione delle nuove tribune e della copertura in fasi per una durata di due stagioni calcistiche. Iniziando i lavori durante le pause estive, il cantiere interesserà esclusivamente una metà dello stadio per fase, garantendone quindi una continuità operativa a capienza ridotta”.

Dunque secondo Cellai nel progetto non c’è alcun richiamo alla necessità di trasferire le partite della Fiorentina in altra sede durante i lavori. “Ma – continua – passa un anno e il Sindaco annuncia che la Fiorentina dovrà giocare fuori dal Franchi durante gli interventi. E questo accade ben prima della dolente nota del definanziamento europeo”. L’esponente di Fratelli d’Italia poi fa due conti su quanti posti rimarrebbero a disposizione dei tifosi: circa 21.500 che pure ammettendo una ulteriore riduzione della parte libera per motivi di sicurezza o altro sarebbe sempre nell’ordine dei 16mila posti disponibili. “Esattamente gli stessi – chiosa ancora Cellai – per cui Nardella vorrebbe spendere 8-10 milioni di euro per lo stadio provvisorio al Padovani mentre, allo stesso tempo, protesta per i 55 milioni di euro venuti a mancare dal finanziamento europeo. Paradossale. C’è qualcosa che non quadra. Anche sui tempi. La gara per la riqualificazione del Franchi prevede per l’esecuzione dei lavori giorni 912 giorni lavorativi naturali e consecutivi: dal 15/12/23 al 15/06/2026 e comunque entro, e non oltre, il 30/06/2026. Siamo sicuri di realizzare il nuovo Padovani in meno di cinque mesi per spostarci la Fiorentina? Nardella e l’assessore Guccione vengano in Consiglio Comunale lunedì prossimo a spiegare che cosa è accaduto”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.