Commisso-Nardella, sul nuovo Franchi si riaprono i giochi

Intanto fioccano le reazioni anche politiche dopo lo sgradevolissimo show del tycoon contro i giornalisti nella conferenza stampa di ieri. FdI: “Attacco fuori luogo e ingeneroso”. SPC: “Dichiarazioni dal sapore Berlusconiano”

Nardella e Commisso in una foto di repertorio

Bocce cucite al termine dell’incontro svoltasi ieri nel tardo pomeriggio fra il presidente della Fiorentina Rocco Commisso e il sindaco Nardella sul restyling dell’Artemio Franchi. Il summit lo aveva del resto annunciato lo stesso tycoon italo americano durante la conferenza stampa che doveva servire per fare il punto sul futuro della Viola a salvezza ormai acquisita e invece si è trasformata in uno sgradevolissimo attacco ai giornalisti delle testate che seguono normalmente la squadra. Commisso è stato ricevuto in Sala d’Arme assieme al figlio Joseph e al consulente dello studio Archea Riccardo Bartoloni. Con loro c’erano anche il presidente della Camera di Commercio  Leonardo Bassilichi e quello di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori, oltre al governatore toscano Eugenio Giani arrivato in ritardo e poi ripartito in anticipo prima della conclusione della riunione.

Il presidente ieri durante la conferenza stampa

Il punto cruciale per Commisso, sottolineato anche durante la conferenza-scontro, è sempre quello: quando inizieranno i lavori e quando termineranno, quanto sarà l’affitto, quanta parte destinata al commerciale, chi ha il controllo di tutto (https://www.lamartinelladifirenze.it/rocco-commisso-contro-i-giornalisti/). Come detto nessun commento alla fine, ma l’impressione è che il clima si sia in qualche modo disteso rispetto al gelo di qualche mese fa. Magari se Commisso oltre ai giornalisti  non avesse rivolto i suoi strali anche verso i “fiorentini ricchi”, ai quali sarebbe disposto a vendere la società a patto che nei prossimi dieci giorni gli versino una caparra di 35 milioni di euro come ha fatto lui, sarebbe stato un pochino meglio ma ormai la frittata era già stata fatta e non con uova di primissima qualità.

Intanto dopo lo show di ieri arrivano anche le reazioni del mondo politico fiorentino. “Non crediamo – commentano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (SPC) – che il sistema dell’informazione italiano sia perfetto, anzi. Ma sono inaccettabili le illazioni lanciate dall’attuale Presidente della ACF Fiorentina. Se la squadra ha rischiato di retrocedere sarebbe colpa della stampa. Sono dichiarazioni dal sapore berlusconiano che talvolta si applicano alla vicenda dello stadio, per cui se non si fa nulla sarebbe colpa della politica, o dei comitati. C’è un grande vuoto nel dibattito pubblico e ci sorprende che si possa finire per mettere in discussione il lavoro delle singole persone, perché colpevoli di avere un proprietario della testata per cui scrivono. Come se vantarsi del proprio denaro, in tempi di crisi pandemica, fosse un gesto di carattere autentico. La politica non deve commentare gli eventi sportivi, ma volentieri esprimiamo solidarietà alla stampa, attaccata perché si permette di essere critica. Anzi, la vorremmo sempre più pungente e incalzante, specialmente verso chi ha il potere e il denaro”. 

Aggiungono Alessandro Draghi e Jacopo Cellai (Fratelli d’Italia): “Non ci sogniamo neppure di mettere in dubbio per uno sfortunato episodio il ruolo e i meriti fin qui mostrati dal presidente Rocco Commisso. Crediamo però che il suo attacco ai giornalisti sia fuori luogo e ingeneroso nei confronti di chi quotidianamente svolge un servizio ai propri lettori esercitando la propria facoltà di critica. Firenze è la città di guelfi e ghibellini; la critica anche aspra fa parte del nostro Dna, ma questo non deve e non può diventare motivo per creare una frattura tra la Fiorentina e i giornalisti che la raccontano. Il nostro auspicio è che questo episodio venga rapidamente superato, e che tra le parti ci sia quanto prima un chiarimento”. Piena e indiscussa solidarietà ai giornalisti arriva anche dal Movimento 5 Stelle attraverso il capogruppo Roberto De Blasi e il consigliere Lorenzo Masi che si rivolgono direttamente a Commisso: “Caro Presidente l’attacco alla stampa locale non è funzionale alla soluzione dei problemi. Lei è la Fiorentina e con i Fiorentini ci sono i Giornalisti protagonisti indiscussi della nostra informazione. I soldi possono fare molto ma non tutto, il nostro auspicio è che Lei possa comprendere e ristabilire un rapporto di reciproca stima con chi ha sempre fatto il proprio lavoro in modo indipendente raccontando semplicemente i fatti”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.