Contagi, Giani preoccupato: “Campanello d’allarme forte”

Le province di Pistoia e Siena dichiarate zona rossa fino a sabato 7 marzo. “Dobbiamo intervenire in anticipo”. Intanto i nuovi casi sono 1.254 in più rispetto a ieri con 22 decessi. 22.000 i tamponi eseguiti

Il Governatore toscano Eugenio Giani a Santa Maria Novella

Non c’è da drammatizzare, siamo arrivati anche duemila contagi al giorno nei primi giorni di novembre. Però il campanello d’allarme è molto forte”. A margine dell’assemblea dell’Anci Toscana, prima con il nuovo presidente della Regione, il governatore Eugenio Giani prova ad essere un po’ ottimista sulla situazione del Covid in Regione. Ma è certo che dopo l’impennata di contagi di ieri sperava in un risveglio un po’ migliore.

Invece i nuovi dati sono sostanzialmente identici a quelli di 24 ore fa, 1.254 nuovi positivi, e questo fatto preoccupa anche perché l’assegnazione delle fasce alle varie regioni avviene attraverso i numeri di due settimane fa e la Toscana pur rimanendo in questo momento in fascia arancione potrebbe seriamente rischiare la zona rossa. Di qui la decisione assunta ieri dal Governatore, dopo essersi consultato con i sindaco delle zone interessate, di dichiarare le province di Pistoia e Siena a rischio massimo, rosse dunque, fino al 7 marzo. Giani avrebbe voluto comprendere anche la fascia dell’empolese ma per adesso è stato scelto di prendere ancora un po’ di tempo.

Dobbiamo intervenire in anticipo – ha aggiunto – per prevenire il dilatarsi del contagio. Le varianti ci sono, le stiamo riscontrando con i tantissimi tamponi che stiamo facendo in Toscana, 22mila oggi, seguendo i quali possiamo risalire ai contatti e quindi stabilire le quarantene”. Quanto ai vaccinisono 280mila quelli somministrati. La macchina organizzativa è funzionante, nei limiti di quelli che ci vengono consegnati. Speriamo nel piglio di Draghi”. Ma il Governatore si augura anche “in Toscana venga posta in essere la di “costruire” i vaccini anti-covid, anche se ci vorranno mesi per metter in atto la produzione, dal momento che il problema del coronavirus e dei vaccini, andrà vanti per anni”.

Come detto sono 1.254 i positivi in più rispetto a ieri (età media 41 anni) che portano a 154.041 i casi nella regione da quando è iniziata l’epidemia. I guariti sono 479 in più e raggiungono quota 132.523 (86% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 14.130 tamponi molecolari e 8.898 tamponi antigenici rapidi, di questi il 5,4% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 16.883, +4,7% rispetto a ieri. I ricoverati nei posti letto oggi sono in tutto 1.007 (5 in meno), 163 in terapia intensiva (4 in più rispetto a ieri, più 2,5%). Oggi si registrano 22 nuovi decessi, 15 uomini e 7 donne con un’età media di 75 anni, non tutti nelle ultime 24 ore: 7 a Firenze, 5 a Prato, 3 a Pistoia, 2 a Lucca, 2 a Pisa, 2 a Livorno, 1 a Arezzo.

Sono 42.336 i casi complessivi ad oggi a Firenze (328 in più rispetto a ieri), 12.951 a Prato (110 in più), 13.909 a Pistoia (177 in più), 9.646 a Massa (80 in più), 15.773 a Lucca (144 in più), 20.006 a Pisa (106 in più), 11.871 a Livorno (57 in più), 13.894 ad Arezzo (101 in più), 7.966 a Siena (99 in più), 5.134 a Grosseto (52 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. La Toscana resta al 13° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 4.138 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 4.761 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 5.017 casi x100.000 abitanti, Massa Carrara con 4.974, Pistoia con 4.746, la più bassa Grosseto con 2.325.

Complessivamente, 15.876 persone sono in isolamento a casa (758 in più). Sono 36.825 (861 in più rispetto a ieri, più 2,4%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva. Dall’inizio dell’epidemia le persone che non ce l’hanno fatta sono 4.635: 1.560 a Firenze, 316 a Prato, 346 a Pistoia, 450 a Massa Carrara, 436 a Lucca, 534 a Pisa, 328 a Livorno, 294 ad Arezzo, 192 a Siena, 113 a Grosseto, 66 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.