Contro il degrado cancellata sul sagrato di Santo Spirito

Padre Giuseppe Pagano: “Occorre restituire a Piazza e Basilica il decoro che meritano. Vorrei che i nostri amministratori si vegliassero presto per vedere lo schifo che abbiamo davanti tutti i giorni”

Basta con il degrado che assedia piazza e basilica altrimenti, per proteggere il luogo sacro, non resterà altro da fare che mettere una cancellata. All’indomani dell’appello dell’Associazione Amici di Santo Spirito, rilanciato da giornali e pagine social della comunità agostiniana, arriva durissima la presa di posizione di Padre Giuseppe Pagano, Priore degli Agostiniani.

Scene di degrado a Santo Spirito

E intanto una delegazione del sodalizio e di residenti è pronta a incontrare Comune e questura per rappresentare la situazione ormai da tempo fuori controllo con la quale la comunità è costretta a convivere tutti i giorni a causa della “malamovida” che ha trasformato il bellissimo sito in Oltrarno e il sagrato della chiesa in un luogo dove è lecito fare di tutto.

Padre Giuseppe Pagano, Priore degli Agostiniani

“C’è tanta condivisione da parte dei fiorentini — racconta padre Giuseppe Pagano, priore degli Agostiniani —: sono contento che gli Amici di Santo Spirito abbiano avuto il coraggio di esporsi, sennò sembra che il degrado sia soltanto una “paranoia” di noi frati. Non c’è il senso del sacro, non c’è rispetto. L’impressione è che qui si possa fare quello che si vuole. Abbiamo tanto sostegno dalla gente, ma le istituzioni non le capisco”.

Secondo il Priore contro degrado e maleducazione “che feriscono il quartiere” ci vorrebbero prevenzione e far rispettare le leggi. E aggiunge: “Se non vedremo un miglioramento ci penseremo noi mettendo, sia pure a malincuore, i cancelli a protezione della chiesa. Dobbiamo trovare i fondi e chiedere i permessi alla Sovrintendenza: ma a Roma, alla chiesa agostiniana, li hanno messi e per lo stesso motivo”.

Parole dure quelle adoperate da Padre Giuseppe che non si tira indietro nell’urlare la sua rabbia e il dolore che è quello di un’intera comunità. “La Basilicaaggiungono dall’Associazione nata nel 2007 per volontà di Agnese Mazzei, Ferdinando Budini Gattai, Ferdinando Frescobaldi e Marco Manetti – si trova in un’area che conserva carattere e vivacità, con tante botteghe artigiane e attività che si tramandano il sapere e le tradizioni che hanno reso famosa la nostra città”.

La Basilica di Santo Spirito

Dice ancora Padre Giuseppe: “Il degrado è sotto gli occhi di tutti. Movida notturna, bivacchi, pic-nic di turisti, la bellissima vasca in pietra serena usata addirittura come piscina e non viene risparmiato neppure il sagrato della Basilica. Un luogo sacro oltraggiato e ridotto a immondezzaio con i volontari costretti a ripulire. Non è possibile andare avanti così. E’ necessario restituire alla piazza e al sagrato il decoro che meritano. Occorrono misure concrete ed effettive contro il degrado di Santo Spirito”.

Palazzo Vecchio chiamato in causa, attraverso l’assessore alla sicurezza Andrea Vannucci, sostiene che Santo Spirito è sempre oggetto di grande attenzione da parte dell’amministrazione: vedi gli interventi di riqualificazione della piazza con l’installazione di telecamere per la videosorveglianza.

“Ai nostri amministratori – conclude il Priore degli Agostiniani – dico questo: vorrei che si svegliassero presto al mattino per vedere lo schifo che abbiamo davanti tutti i giorni. Fino a questo momento di concreto non è stato fatto nulla. Una settimana prima delle elezioni il sindaco Nardella è venuto qui e ha fatto delle promesse. Sono passati tre mesi e tutto prosegue come sempre. Le sue sono state soltanto menzogne politiche. Se non cambieranno le cose, l’unica soluzione per avere un po’ più di decoro davanti alla chiesa sarà quella di mettere la cancellata”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.