Cordonatura, telecamere, dissuasori: ecco il piano di Palazzo Vecchio per S. Spirito

Dopo quanto accaduto il 25 Aprile, il Comune licenzia il piano per la protezione del sagrato della Basilica e della scalinata. Ma il commento tra i residenti è alquanto tiepido: “Misure già anticipate, possiamo solo stare a guardare e spaventa l’eliminazione di posti auto in via del Presto di San Martino

La ‘protezione’ del sagrato con l’installazione di una cordonatura che lo separa dalla sottostante scalinata. L’installazione di dissuasori su via de’ Coverelli. L’implementazione del sistema di videosorveglianza su via del Presto di San Martino, grazie a quattro nuove telecamere già in funzione. E poi l’impegno a promuovere iniziative culturali per una fruizione corretta e sostenibile di questi spazi.

Eccolo il piano messo a punto da Palazzo Vecchio per la Basilica di Santo Spirito nel tentativo di arginare la malamovida dopo i fatti incresciosi accaduti domenica 25 aprile che una volta di più hanno sollevato la rabbia e la protesta dei residenti costretti ormai quasi quotidianamente a subire una situazione insostenibile di degrado. Servirà a riportare un po’ più di tranquillità nel quartiere? Il vicesindaco Alessia Bettini ci spera. La delibera ha avuto via libera in giunta e anche l’okay della Soprintendenza. Per tutelare sagrato e facciate della Basilica, il piano prevede l’inserimento di elementi di arredo in appoggio al piano del sagrato, collegati tra loro da una cordonatura. Prevista poi la delimitazione con dissuasori della porzione stradale ubicata lateralmente alla Basilica, via de’ Coverelli in prossimità dell’incrocio con via del Presto di San Martino, con chiodi fiorentini, volti a inibire la sosta non autorizzata e comportamenti poco decorosi. Sono stati avviati i provvedimenti necessari per l’installazione.

“In questi mesi – spiega Bettini – sono stati promossi numerosi tavoli tecnici di confronto con tutti gli interlocutori per trovare le soluzioni tecniche ritenute più idonee a una fruizione di questi spazi adeguata e corretta, alla luce anche del contesto pandemico e delle conseguenti misure di sicurezza. I chiodi fiorentini su via de’ Coverelli puntano a inibire la sosta non autorizzata e a fare da deterrente a mancanze di rispetto nei confronti di questa porzione di area”. Le quattro  nuove telecamere con elevata risoluzione sono state state già installate e in funzione: tre su via del Presto di San Martino e una angolo via Michelozzi, che garantiscono l’intera copertura visiva del sagrato laterale. “In questo modo – aggiunge l’assessore alla sicurezza urbana Benedetta Albanese – vogliamo potenziare il controllo nell’area. Sono uno strumento molto utile di prevenzione e deterrenza. Quando non riescono a prevenire aiutano a trovare i responsabili”.

Tiepido il commento del Comitato dei Residenti di Santo Spirito affidato alla portavoce Camilla Speranza: “’Erano misure – dice – che il Comune aveva anticipato. Possiamo solo stare a guardare e assistere alla vigilanza continua 24 ore al giorno lungo tutto il perimetro di novanta metri di scalinata e lungo le facciate della Basilica in Via del Presto di San Martino e in Via de’ Coverelli, ma la scomparsa di altri posti auto in Via de’ Coverelli – dopo la eliminazione di decine di posti auto in Via del Presto di San Martino delle scorse settimane – spaventa. Come spaventano gli spazi lasciati liberi, in particolare con l’allungarsi della ore serali all’aperto e con l’aumento sistematico di avventori in piazza. Non vorremmo trovarci noi residenti a dover tollerare una succursale del sagrato apparecchiato all’abside della Basilica monumentale di Santo Spirito e alla antica colonna del Brunelleschi, con festini alcolici e conseguente pipì sulle facciate della Basilica”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.