Da oggi a Palazzo Pitti in mostra 78 icone russe raccolte dai Medici e dai Lorena

Sono esposte in quattro sale affrescate e mai prima d’ora aperte al pubblico. Torna anche visitabile la Cappella Palatina

Zelfira Tregulova e Eike Schmidt

L’arte religiosa della Grande Madre Russia da oggi trova un posto nel cuore di Firenze, nella reggia di Palazzo Pitti, dove sarà esposta in maniera permanente a partire da oggi 2 gennaio. La collezione di 78 icone russe, raccolta a Firenze già dai Medici e soprattutto dai Lorena nel corso del Settecento, la più antica del genere al mondo al di fuori della Russia stessa, verrà infatti per la prima volta mostrata in un nuovo allestimento.

Si tratta di quattro grandi sale con affreschi seicenteschi affacciate sul cortile al piano terra di Palazzo Pitti che entrano così a far parte del normale percorso di visita della famosissima residenza fiorentina: prima d’ora, infatti, questi ambienti della Reggia medicea non sono mai stati regolarmente aperti al pubblico. Anche la suggestiva, elegantissima Cappella Palatina, con gli affreschi ottocenteschi di Luigi Ademollo, ora interamente restaurata verrà riaperta e sarà visitabile tutti i giorni. Inoltre, sul sito delle Gallerie degli Uffizi (www.uffizi.it/mostre-virtuali), è visitabile la mostra virtuale a cura di Daniela Parenti. In occasione dell’apertura, sul sito web degli Uffizi (www.uffizi.it/video-storie) viene anche pubblicato il primo video in lingua russa (con sottotitoli). Si tratta di un’introduzione alla storica raccolta di Palazzo Pitti da parte di Zelfira Tregulova, direttrice della Galleria Tret’yakovskaja di Mosca, il museo con la più grande e importante collezione di icone russe al mondo.

“Con l’inaugurazione del museo delle Icone russe – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt -, si compie un grande passo avanti verso l’apertura al pubblico di tutte le sale affrescate del piano terra di Palazzo Pitti: ambienti meravigliosi, in passato abitati dai granduchi, purtroppo ancora oggi utilizzate in gran parte come uffici e ambienti di servizio. La vicinanza delle icone russe alla Cappella Palatina diventa metafora di un ponte confessionale tra Ortodossi e Cattolici che richiama le comuni radici spirituali e i frequenti scambi culturali tra Italia e Russia avvenuti nei secoli e tuttora perduranti”.

Le icone russe delle Gallerie degli Uffizi furono tutte eseguite fra il tardo Cinquecento e la metà del Settecento. Gli esemplari più antichi appartennero ai granduchi della casata dei Medici.  Il gruppo più numeroso arriva invece a Firenze durante il regno di Francesco Stefano di Lorena (1737-1765). Nel suo insieme, questa collezione di icone russe è la più antica conservata al di fuori dei territori dell’antica Rus’, entità coincidente più o meno con i territori della Russia occidentale, l’Ucraina e la Bielorussia.

Tra le opere più pregiate, i due pannelli che compongono il Menologio, il calendario delle festività religiose ortodosse divise per semestri. Solo di di un’opera si conosce l’autore, Vasilij Grjaznov, che firma l’icona della Madre di Dio di Tichvin, datata 16 luglio 1728. Si tratta di una replica dell’immagine miracolosa che secondo la tradizione apparve nel 1383 a Tichvin, nel territorio di Novgorod. Gli esemplari più antichi della collezione sono l’icona raffigurante la Madre di Dio e quella con la Decollazione del Battista. Il loro arrivo a Firenze è legato al collezionismo dei Medici. Le due icone facevano infatti parte degli oggetti liturgici conservati nella cappella delle Reliquie a Palazzo Pitti già nel 1639, al tempo del regno di Ferdinando II de’ Medici e della sua consorte Vittoria della Rovere.

Le icone russe – aggiunge l’ambasciatore della Federazione Russia in Italia, Sergey Razov – rappresentano un patrimonio fondamentale della cultura russa, racchiudono in loro l’esperienza spirituale del Popolo russo e della Chiesa Ortodossa. Grazie al collezionismo dei Granduchi di Firenze oggi per i suoi abitanti, nonché per gli ospiti della città da tutto il mondo, si presenta un’occasione unica per entrare in contatto con i brillanti esempi dell’arte iconografica russa e per ottenere le chiavi di lettura delle radici spirituali ed etiche di tutta la cultura russa”. Il Governatore toscano Eugenio Giani sottolinea l’antico sodalizio che lega Firenze alla Russia. “Un legame forte attraverso la storia. L’importantissima raccolta di icone degli Uffizi è una testimonianza di questo legame, e poter farla ammirare nel suo splendore e nella sua completezza, non può che essere punto di orgoglio e conferma di segni inequivocabili di un rapporto fecondo e profondo che li ha legati e li lega alla nostra storia”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.