Ecco come sarà il nuovo stadio Franchi

Svelato il progetto vincitore del concorso internazionale di idee. Il vincitore è lo studio Arup. Il restyling prevede una capienza di 40mila spettatori, spalti più vicini al campo di gioco, spazi espositivi e un auditorium. Insieme ci sarà anche la riqualificazione del Campo di Marte

E’ lo Studio Arup, firmato dall’architetto David Hirsch, il vincitore del concorso internazionale per il restyling dello stadio Artemio Franchi di Firenze della riqualificazione dell’area di Campo di Marte. L’annuncio è stato dato nel corso della cerimonia della proclamazione del vincitore, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio alla quale hanno partecipato tra gli altri Giancarlo Antognoni e Gabriel Batistuta, oltre al presidente del Coni Malagò, al presidente della Figc Gabriele Gravina, al Ct della Nazionale Roberto Mancini e al Dg della Fiorentina Joe Barone. Presenti anche tantissime ex glorie Viola. Sono stati 31 in totale i progetti che hanno partecipato al concorso, 8 i finalisti.

Il nuovo Franchi – che sarà finanziato con i soldi del Recovery Fund – ha una capienza di almeno 40 mila posti, prevede una sottile lama metallica rettangolare posta sopra le tribune storiche dell’impianto e maggior vicinanza tra gli spalti e il campo. Nello spazio che si genera tra le due curve (quella originale e quella nuova) si prevede un museo per spazi espositivi (nella curva Ferrovia) e un auditorium (nella curva Fiesole). Rinascerà anche l’area del quartiere di Campo di Marte: sarà creato un parco, oltre a un polo ricettivo di 5000 mq e un polo commerciale, sempre di 5000 mq. Grande spazio anche alla sostenibilità: la nuova copertura dello stadio permetterà la produzione di energia rinnovabile tramite pannelli fotovoltaici per servire sia lo stadio che gli edifici del masterplan. La roadmap ha tempi certi (e stretti): i cantieri devono partire nel 2023 (probabilmente a ottobre) e chiudere entro il 2026. Il progetto vincitore è stato scelto in una rosa di 31 proposte: a ottobre 2021 la commissione internazionale ha individuato le otto migliori idee progettuali e poi è stato appunto scelto lo studio Arup che ha lavorato in passato anche sugli stadi di Monaco e Pechino.

Secondo il senior architect Filippo Minora l’ipotesi che la Fiorentina possa giocare al Franchi durante i lavori è “possibile”. «Siamo felicissimi – ha aggiunto -. Porteremo i tifosi vicino al campo. Firenze è una delle poche città con uno skyline tutelato, questo, unito al progetto elegante e leggero di Nervi, ci ha portato a creare una copertura sottile come una lama. La copertura va integrarsi con la forma molto particolare del Franchi, un rettangolo che segue la forma di un campo da calcio. Un profilo basso e elegante per celebrare il progetto di Nervi, ma anche le icone della città. La copertura si apre e lascia spazio alla torre di Maratona e alla tribuna, celebrando il design originale e proteggendo le tribune nuove, creando un disegno pulito che inquadra il progetto originale”. E se il sindaco di Firenze Dario Nardella spiega che “tutti i progetti erano belli”, il vincitore è “ha l’eleganza e la sobrietà tipiche della città di Firenze: non è né troppo né troppo poco, è attento all’ambiente e alla sostenibilità e tiene conto anche della fattibilità. Inoltre, valorizza la storia dell’architettura di Nervi e ha trovato allo stesso tempo una buona soluzione nel configurare gli spazi utilizzabili. Sarà uno stadio che potrà essere utilizzato tutti i giorni” affermando poi che anche il direttore generale della Fiorentina Joe Barone «è rimasto piacevolmente colpito”. Critiche invece dalla Fondazione Nervi che non era presente seppur invitata: «Ha lasciato un po’ interdetti – il commento – che la cerimonia si sia soprattutto focalizzata sul mondo del calcio».

«Sarei stato triste se si fosse deciso di rifare un nuovo stadio senza ripartire dal Franchi. Il Franchi è casa mia, così come Firenze è casa mia. Rispetto a prima adesso cammino per Firenze, ora me la sto godendo di più. Quando giocavo mi sentivo molto responsabile, appena arrivato ho capito la volontà della città di essere qualcuno e mi sono immedesimato e ho sposato subito quell’idea” ha detto Batistuta, mentre Antognoni ha ricordato di aver “passato più tempo al Franchi che a casa mia. Fa piacere vedere che ci sarà un restyling».

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.