“Firenze non dimentica i suoi caduti per Covid”

Una targa nel cortile della Dogana ricorderà per sempre i cittadini (1.645) che non sono riusciti a sconfiggere il virus. Nardella: “Segno che porteremo sempre con noi e ci permetterà di non dimenticare”

Il momento della scopertura della targa con il sindaco Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani

La città di Firenze non dimentica i suoi cittadini vittime della pandemia Covid-19 e dedica a loro e a quelli che li amano un ricordo perenne”: questo il messaggio inciso sulla targa apposta nel Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio e scoperta oggi alle 13.30 in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri il sindaco Dario Nardella, gli assessori a Welfare Sara Funaro e alla toponomastica e dialogo interreligioso Alessandro Martini, il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, alcuni consiglieri comunali, il cardinale Giuseppe Betori, il rabbino Gadi Piperno, l’imam Izzedin Elzir, il direttore generale dell’Asl Toscana Centro Paolo Morello e il sovrintendente Alexander Pereira, in rappresentanza del Maggio che ha partecipato alla ricorrenza. Alla stessa ora è stato osservato un minuto di silenzio e per tutto il giorno le bandiere saranno a mezz’asta.

“Con questa targa Firenze ricorderà per sempre i suoi caduti per il Covid – ha detto Nardella -. Le vittime della pandemia sono un segno che porteremo sempre con noi e che ci permetterà di non dimenticare. Firenze oggi, con il dolore profondo nel cuore, ricorda tutte le vittime di Coronavirus del nostro Paese”.

“Si tratta per il Nostro Paese – ha aggiunto il cardinal Giuseppe Betori – della tragedia più grande dopo il Dopoguerra. Sono morti che non abbiamo potuto piangere, senza poter condividere il nostro dolore, perchè la morte non è un fatto personale, ma di una comunità. Muore una persona, ma è la lacerazione di una comunità. Importante è anche prendere lezione da quello che ci sta accadendo perchè come ha detto Francesco la cosa peggiore che possiamo fare è che tutto passi senza che noi cambiamo“. Prima e dopo lo scoprimento si è tenuto un breve momento musicale: il professor Patrizio Serino, primo violoncello dell’Orchestra del Maggio Musicale, ha sottolineato con due brani musicali il momento istituzionale.

Il Nettuno listato a lutto

Svariate le iniziative in programma per la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid: alle 9 l’assessore Sara Funaro ha messo un drappo nero al Nettuno in piazza della Signoria; alle 11.30 il sindaco e l’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re si sono recati al giardino dedicato alle vittime Covid – il parco don Forconi -, dove hanno piantato un ulivo che va ad aggiungersi agli altri alberi già piantati in memoria di ogni persona scomparsa in città per colpa del virus; alle 13.30 il minuto di silenzio è stato osservato anche nelle scuole aperte e negli uffici pubblici in ricordo delle vittime del Covid e sempre alle 13.30 le campane di tutte le chiese dell’Arcidiocesi hanno suonato a lutto per un minuto; nelle celebrazioni della giornata per la preghiera dei defunti saranno ricordati in modo particolare quanti sono deceduti a causa del Coronavirus e i loro familiari; infine, dalle 18.45 fino alle 22, Silfi proietterà sulla facciata di Palazzo Vecchio la scritta “18 marzo Giornata nazionale per le vittime del Covid 19” con un fiocco nero, simbolo di lutto. Da quando è iniziata la pandemia sono purtroppo 1.649 i fiorentini che non ce l’hanno fatta. 

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.