Firenze torna in arancione e tornano anche gli assembramenti

Strade, piazze e parchi affollati. E a Santo Spirito di nuovo il solito copione fatto di alcol e degrado. Residenti esasperati: “Qui ormai è il Bronx, basta non ne possiamo più: questa condizione deve finire”

Non ci voleva un genio per capire che sarebbe andata a finire così. Con il ritorno di Firenze dalle 14 di oggi pomeriggio in zona arancione, strade e piazze sono tornate a riempisi di gente che non vedeva l’ora di uscire di casa. Per recarsi nei negozi a fare acquisti, per prendere un po’ di sole, per tornare a fare il rito irrinunciabile dell’aperitivo.

E così immediatamente sono tornati gli assembramenti: sui lungarni, alle Cascine, nelle vie dello shopping, su Ponte Vecchio e naturalmente in piazza Santo Spirito dove si sono dati appuntamenti centinaia di giovani e meno giovani per compiere l’ormai solito rito del riempimento di alcol fino a non poterne più: con il corollario ormai abusato di espletare i propri bisogni in via del Presto di San Martino al lato della Basilica nei pressi del passaggio solitamente utilizzato dai diversamente abili per accedere alla chiesa. Insomma la solita bolgia dantesca che coinvolge anche le scalinate e il sagrato del luogo sacro.

E la Polizia? Gli agenti della Municipale? Nulla di nulla se non redarguire i residenti, che ormai da due anni combattono una battaglia strenua contro la degenerazione di piazza e stradine adiacenti e sono arrivati al punto di chiedere l’installazione di una cancellata a protezione della Basilica, per aver scattato alcune fotografie che ben testimoniano gli assembramenti e il livello di degrado ormai toccato. Le immagini che pubblichiamo sono più che eloquenti: le mura della Basilica e il marciapiedi corrosi dall’urina, ragazzi e ragazze che non si fanno problemi a compiere i propri bisogni corporali senza neanche preoccuparsi troppo di chi può passare in quel momento e vederli, protetti a malapena dalle fiancate delle auto parcheggiate accanto.

Santo Spirito ormai è il Bronx – accusa Camilla Speranza, portavoce del comitato dei residenti – è scandaloso che Comune e forze dell’ordine chiudano gli occhi di fronte a questo scempio dissacrante. La Basilica annaspa tutti i giorni nella pipì come pure i portoni delle case dei residenti e questi sono costretti a vivere quotidianamente queste scene raccapriccianti. Le facciate della chiesa sono ormai corrose dall’urina. Siamo sudditi obbligati a vivere quotidianamente in questa situazione, conseguenza dei litri di alcol trangugiato dagli avventori. Adesso basta, non ne possiamo davvero più, questa condizione deve finire”.

Ma non è finita qui perché gli assembramenti davanti al sagrato della Basilica hanno reso particolarmente difficile l’accesso dei fedeli alla chiesa. “In dieci – protestano alcuni residenti – abbiamo telefonato ma non è venuto nessuno: solo grazie all’intervento del consigliere Alessandro Draghi verso le 19 è venuta una pattuglia. Sarà mai possibile che noi fedeli per entrare in chiesa dobbiamo scavalcare questa folla disumana? Noi abitanti siamo esasperati non tanto per il cattivo odore dei loro escrementi, ma abbiamo paura per l’epidemia che non ci lascia . È controsenso chiudere e aprire senza poi pensare a quello che si va incontro dopo, senza una pattuglia e senza un vigile. Si prospetta un estate durissima . Anche in occasione del sabato santo noi fedeli abbiamo avuto paura perché c’è stato un pazzo che si è scagliato contro padre Giuseppe offendendolo per aver chiesto di andare via perchè c’erano le funzioni”.

La Martinella di Firenze: La Martinella di Firenze è il primo giornale on line che richiama il senso e l’essenza della fiorentinità.