Franchi, opposizioni all’attacco: “Consiglio delegittimato”

La conferenza stampa Nardella-Pessina e in fondo alcuni consiglieri di opposizione

Marcheschi (FdI): “Scelta politica di Nardella l’abbandono dello stadio per costruire il nuovo impianto alla Mercafir”

Dario Nardella e Andrea Pessina

Opposizioni all’attacco di Dario Nardella dopo la conferenza stampa congiunta con il Soprintendente Andrea pessina sul futuro del Franchi che a meno di un improbabile miracolo (san Rocco, pensaci tu magari ascoltando qualche consiglio un po’ meno interessato e valutando attentamente le aperture non di poco conto arrivate dalla Soprintendenza…) sembrerebbe destinato a un uso diverso da quello di impianto dove la Fiorentina disputi le gare interne di campionato.

In ballo non c’è soltanto l’intricata vicenda dello stadio ma anche il ruolo del Consiglio Comunale che, secondo i gruppi di minoranza, è stato delegittimato dal sindaco scegliendo di tenere l’incontro con i giornalisti mentre in aula si svolgeva il dibattito sul bilancio di previsione 2020. Con in più la ciliegina sulla sorta della possibile vendita a un privato del Franchi, esclusa da Nardella ma invece ritenuta possibile da Pessina, con evidente e imbarazzante smentita a quanto detto pochi attimi prima dal primo cittadino fiorentino.

“Si tratta – attaccano Antonella Bundu e Dmijtri Palagi (SPC) dell’ennesima brutta figura in questo pasticcio collegato al futuro della Fiorentina. Noi abbiamo a cuore il futuro di Mercafir e della squadra sportiva. Per questo ci eravamo opposti a una variante urbanistica votata “al buio”. Ci siamo sentiti rispondere in modo innervosito anche sul question-time dedicato al tema, quando ormai è evidente l’assenza di progetti sul tema stadio. Il caos al governo della città deve finire”. 

Aggiunge Alessandro Draghi (FdI): “ Di stadio può parlare solo Nardella in conferenza stampa e a Consiglio in corso. Nessun dibattito in aula, anzi il Pd evita di trattare le domande di attualità con una mozione d’ordine. Avrei chiesto al sindaco se il prezzo a base d’asta per l’acquisto dell’area Mercafir sarà effettivamente di 22 milioni di euro e se Commisso avesse manifestato interesse a partecipare al bando di gennaio”. Lapidario il coordinatore del centrodestra Ubaldo Bocci: “Un a conferenza stampa deludente per Nardella, preparata superficialmente: lui e il soprintendente si sono contraddetti”.

Per la Lega il “pasticcio” su tutta la vicenda è evidente e si allarga al futuro dei terreni dove sorge la Mercafir: “Nardella – dice il capogruppo Federico Bussolin – è stato smentito dal Soprintendente. Dice che il Franchi non può essere venduto ad un privato ma Pessina replica che lo si può vendere se viene presentato un progetto migliorativo che possa comprendere la copertura. I 22 milioni totali sono una cifra spropositata che non invoglia la nuova proprietà della Fiorentina e con ogni probabilità farà tramontare qualsiasi ipotesi di un nuovo stadio sul territorio comunale”. Secondo Paolo Marcheschi, consigliere regionale FdI, “l’abbandono del Franchi diventa una scelta politica”.

Infine Roberto De Blasi e Lorenzo Masi (M5S): “Nardella ha confermato che alcuna istanza è mai stata presentata, salvo un parere preventivo su una valutazione informale della proposta Casamonti (abbattimento curve ndr): non si capisce come mai se il restyling del Franchi non lo fa lo studio Archea, l’amministrazione dirotta la scelta all’area Mercafir. Le istanze devono essere presentate dalla proprietà dello stadio, a differenza di quanto è stato risposto dall’assessore allo sport Guccione nell’ultimo Consiglio dove specificava che alternative per il restyling del Franchi non esistono perché la Fiorentina non avrebbe presentato alcun progetto. Per essere più credibile la maggioranza dovrebbe fin da subito promuovere un concorso pubblico di idee per la riqualificazione del Franchi piuttosto che incontri a Febbraio con esperti tecnici e archistar che rischierebbero di far perdere ulteriore tempo”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.