Giani e la zona rossa a Firenze: “Cinque giorni utili a non ingolfare gli ospedali”

Firmate le ordinanze anche per Prato e gli altri comuni della Toscana che però da lunedì sarà in arancione. Ma per Confartigianato “la zona rossa è una farsa”. Intanto scendono i contagi (1.177) e anche i ricoveri. Ci sono altri 28 decessi

Il Presidente della Regione Eugenio Giani

Il presidente della Regione Eugenio Giani ha firmato oggi le ordinanze che decretano la permanenza in zona rossa fino alle ore 14 di sabato 17 aprile delle province di Firenze e Prato, i comuni di San Miniato, Montopoli in Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto,  (in Provincia di Pisa ma compresi nella zona socio sanitaria Valdarno Empolese Valdelsa) e di quelli di Poggibonsi, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Casole d’Elsa, Radicondoli (in Provincia di Siena ma compresi nella zona socio sanitaria Alta Valdelsa). “Sono cinque giorni in più – ha detto Giani – ma sono quei cinque giorni che ci servono a non ingolfare gli ospedali. Si è deciso d’intesa con tutti i sindaci, di mantenere  in rosso anche Firenze per la saturazione di posti letto e terapie intensive negli ospedali della zona e perché fortemente connessa con il resto dell’area metropolitana dove l’indice di contagio è ancora un po’ più alto”. Giani sottolinea che la scelta di mantenere le zone in rosso fino alle 14 di sabato 17 aprile è “un elemento di speranza” per le attività produttive che tornando in arancione appunto dal pomeriggio di sabato, potranno così pensare ad un fine settimana di riaperture.

Ma il suo ottimismo non è condiviso per niente da Confartigianato Imprese secondo la quale la zona rossa è una “farsa”. “E’ evidente – attacca il presidente Alessandro Sorani -, lo vediamo dagli assembramenti che permangono sempre e comunque, in qualsiasi fascia di colore, e dal fatto, ormai chiaro a tutti , che i contagi non avvengono nei ristoranti o nei negozi, ma in ambito domestico, tra le mura casalinghe dove non c’è alcun tipo di controllo. Chiediamo con forza di aprire subito tutte le attività, utilizzando anche, appena possibile, tamponi rapidi e passaporto vaccinale. Diciamo basta a questa farsa dei colori”.

Intanto in Toscana sono 1.177 in più rispetto a ieri i nuovi casi di Coronavirus che portano il numero totale a 207.986. I guariti sono 1.397 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 174.442 (83,9% dei casi totali). L’età media dei 1.177 nuovi positivi odierni è di 44 anni. I ricoverati sono 1.974 (14 in meno rispetto a ieri), di cui 286 in terapia intensiva (2 in più). Purtroppo, oggi si registrano 28 nuovi decessi, 13 uomini e 15 donne con un’età media di 79,4 anni: 11 a Firenze, 5 a Prato, 3 a Pistoia, 1 a Massa Carrara, 5 a Lucca, 2 a Arezzo, 1 residente fuori Toscana.

Sono 56.621 i casi complessivi ad oggi a Firenze (396 in più rispetto a ieri), 18.558 a Prato (108 in più), 19.558 a Pistoia (105 in più), 11.880 a Massa (40 in più), 21.662 a Lucca (86 in più), 25.785 a Pisa (118 in più), 15.417 a Livorno (76 in più), 19.098 ad Arezzo (106 in più), 11.410 a Siena (89 in più), 7.442 a Grosseto (53 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

La Toscana si trova al 13° posto in Italia come numerosità di casi. Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 7.219 casi per 100.000 abitanti, Pistoia con 6.705, Massa Carrara con 6.198, la più bassa Grosseto con 3.388. Complessivamente, 25.938 persone sono in isolamento a casa (234 in meno rispetto a ieri). Sono 29.484 (1.653 in meno) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate.
Sono 5.632 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.783 a Firenze, 450 a Prato, 495 a Pistoia, 498 a Massa Carrara, 570 a Lucca, 612 a Pisa, 370 a Livorno, 377 ad Arezzo, 254 a Siena, 145 a Grosseto, 78 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.