Gkn alla Liberazione: “Proveremo a cambiare quel mondo che ci vuole chiusi”

Il tema del lavoro è stato al centro delle celebrazioni per i 77 anni dall’insurrezione di Firenze contro i nazi-fascisti. Nardella chiede l’intervento di Draghi. Intanto prosegue il confronto fra il viceministro Todde e l’azienda, e stasera la manifestazione degli operai in piazza Signoria

La celebrazione dei 77 anni dalla Liberazione della città, ma anche uno sguardo sul mondo del lavoro alla luce della complicata vicenda dei 422 licenziamenti alla Gkn di Campi Bisenzio inviati via mail ai lavoratori dal Fondo internazionale finanziario Melrose proprietario della fabbrica che rischiano di creare, se non l’hanno già fatto, un pericoloso precedente per tutte le altre delicate vertenze aperte nel Paese sul piano occupazionale.

L’intervento di Dario Salvetti, Rsu della Gkn

Per questo motivo stamattina alle 7 oltre al sindaco Dario Nardella sulle torre di Palazzo Vecchio per assistere al suono della Martinella che l’11 agosto 1944 chiamò all’insurrezione i fiorentini contro il nazi-fascismo c’era anche un rappresentante della Rsu della Gkn. Per questo motivo accanto alle rievocazioni ufficiali in piazza della Signoria, presenti tra gli altri il governatore toscano Eugenio Giani, la presidente dell’Anpi Firenze Vania Bagni, il prefetto Alessandra Guidi, il vicepresidente del Csm David Ermini, il console americano a Firenze Ragini Gupta, l’onorevole Valdo Spini presidente Aici e per la prima volta i sindaci di alcuni comuni, teatro delle stragi nazifasciste (Marzabotto, Stazzema, Cavriglia e Monsummano Terme), l’attenzione è stata tutta per quegli operai che da un momento all’altro potrebbero vedere la loro strenua difesa del posto di lavoro “sgomberata” senza troppi complimenti.  

“Abbiamo una ferita aperta che è la vicenda Gkn che si può chiudere soltanto se si restituisce la possibilità di lavorare a questi 422 lavoratori, donne e uomini, con delle famiglie dietro – ha detto Nardella – Siamo qui di fronte alla violazione di un diritto costituzionale, per questo il Governo in prima persona deve intervenire ai livelli più alti, a cominciare dall’autorevole figura del premier Mario Draghi, esattamente come fece Fanfani con la crisi del Pignone negli anni ‘50 sempre qui a Firenze”. Ma il primo cittadino fiorentino, riferendosi alla Liberazione della città, si è soffermato con toni durissimi anche sulle polemiche originate dalle manifestazioni dei no-vax svoltesi in diverse città italiane fra cui anche Firenze.

“Fu la rivolta dei partigiani e della gente comune, di donne e uomini, di anziani e giovani che con coraggio e dignità si resero protagonisti del ritorno alla libertà della propria Città. Capirete quindi il grande moto di sdegno, dolore e rabbia che ho provato pochi giorni fa quando purtroppo proprio nella nostra città abbiamo assistito alla manifestazione dei No vax e no Green pass. Tra i manifestanti c’era chi portava la stella di David. Un paragone impossibile e intollerabile tra la persecuzione ebraica e le disposizioni sui vaccini. Hannah Arendt la definì “la banalità del male”. Ebbene, credo che oggi siamo di fronte alla banalità dell’ignoranza. Ignoranza nella sua dimensione più misera. A chi straparla di dittatura sanitaria dico di ascoltare le parole dei sopravvissuti, e di avere grande rispetto per loro e per i nostri anziani, che una dittatura, vera, l’hanno vissuta e hanno ancora il ricordo vivo di ciò che ha significato”.

Sul palco è intervenuto anche il rappresentante sindacale Rsu Dario Salvetti: “Se tutto il mondo e tutto il sistema finanziario contribuisce alla chiusura di Gkn, tranne voi e la vostra solidarietà, e questo lo diamo per scontato, noi proveremo a cambiare il mondo e da quella resistenza di 77 anni fa dobbiamo trarre un mito di indignazione che ci porti a insorgere insieme”. Stasera alle 20.30 sull’Arengario di Palazzo Vecchio la manifestazione dei lavoratori Gkn. Intanto, si apprende dallo staff del viceministro Alessandra Todde, le interlocuzioni tra il viceministro e l’azienda vanno avanti. L’apertura sostanziale che c’è stata allo scorso tavolo ha permesso di avviare un importante confronto con le parti che ci si augura porti in tempi brevi a dare delle risposte al territorio e ai lavoratori.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.