I pini di piazza della Vittoria come i piccoli indiani della Christie

SPC e il Comitato dei cittadini si schierano a difesa degli alberi scampati al taglio dopo la strenua lotta di giugno che il Comune adesso vorrebbe abbattere perché pericolosi

“Come nella storia dei ‘Dieci piccoli indiani’ di Agatha Christie. Solo che in questo caso però non c’è mistero. Si conoscono i responsabili, sono Sindaco e Giunta che in hanno scelto una linea: i pini sono pericolosi, quindi abbattiamoli e piantiamo i pini”. Tornano ad accendersi i riflettori sulla sorte dei 13 alberi scampati al taglio dello scorso febbraio dopo la strenua lotta condotta dall’Associazione di cittadini Piazza della Vittoria che all’inizio dell’estate aveva portato anche alla costituzione di una piccola area di refrigerio per i residenti anziani del quartiere impossibilitati a permettersi una vacanza (https://www.lamartinelladifirenze.it/piazza-della-vittoria-i-13-pini-non-saranno-tagliati/).

A rilanciare la vicenda è stato un question time promosso da Sinistra Progetto Comune all’indomani della consegna di una nuova relazione redatta dall’agronomo del Comune che ne condannerebbe due (forse tre) al termine delle prove effettuate insieme ad altri test per verificarne la tenuta e quindi la conservazione anche dopo la fine del cantiere che sta dando un volto assolutamente nuovo e per certi versi discutibile alla piazza. Gli alberi in questione sono quelli in prossimità di un’edicola, di un fioraio e del fontanello dell’acqua.

“I lavori stanno andando avanti, anzi sono quasi ultimati. 63 nuovi pini e un pozzo per l’irrigazione. Questa la premessa dell’assessore Del Re alla nostra domanda in relazione a Piazza della Vittoria – spiegano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi -. Una modalità che già conosciamo, che prevede il ricordare come la scelta di piantare nuovamente pini sia la testimonianza che si sarebbe ascoltata la cittadinanza sul progetto per il futuro di questa parte della città. Il tema per noi però era un altro: la sopravvivenza di un gruppo di pini storici, che si era detto sarebbero rimasti al loro posto”.

La valutazione effettuata dall’agronomo nella relazione finale si basa sulla pericolosità intrinseca della pianta, per cui vengono esaminati la tenuta dei  rami, l’assenza di carie nel tronco, la resistenza delle radici attraverso le indagini conosciute, e sul fattore rischio: la zona cioè dove si trova la pianta secondo una classificazione della facoltà di Agraria del 2014.

“Ma secondo noi – aggiunge Deanna Sardi, portavoce dell’Associazione cittadini di Piazza della Vittoria – i due o tre pini non sono pericolosi: si trovano soltanto vicino all’edicola, al chiosco dei fiori e al fontanello: possono essere mantenuti mediante un consolidamento e un controllo annuale, tanto più che le loro radici sono strettamente collegate a tutto il gruppetto dei tredici pini e il togliere le loro ceppe danneggerebbe anche le radici degli altri. Infine, con questa logica, tutti i chioschi di Firenze dovrebbero essere al sole o privi di alberi di grandi dimensioni. Sono stati spesi 20 mila euro per concludere che della pericolosità ne sappiamo come prima: c’era bisogno di buttar via tanti soldi, di stress per le piante e per gli abitanti appesi a tutti questi inutili passaggi? La verità è che per la terza volta in due anni le motoseghe arriveranno in Piazza”. E conclude rivolgendo un appello a Del Re affinché quei due o tre pini vengano consolidati e non tagliati. “Non sarebbe una spesa cosi grossa e ne conseguirebbe il rafforzamento anche degli altri”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.