Il drappo rosso sul David urla il “No” alla violenza sulle donne

Oggi la Giornata internazionale con tante iniziative e un dato preoccupante: 117 vittime in Toscana dal 2006 al 2019, una media di più di 8 omicidi l’anno

Il David di Michelangelo all’ingresso di Palazzo Vecchio con un drappo rosso per dire “No” alla violenza sulle donne e l’invito del sindaco Dario Nardella: “La violenza va denunciata: abbiate coraggio, non siete sole! E’ una battaglia che si può vincere, come Davide contro Golia”.  

Si moltiplicano le iniziative a Firenze per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra oggi: anche se in un momento carico di partecipazione, solidarietà e condanna si devono drammaticamente registrare i casi di altre due donne assassinate dai rispettivi partner nel padovano e in Calabria.

Il Quartiere 5 propone un momento di riflessione inaugurando due panchine rosse: la prima, in collaborazione con Auser, alle 13 nel giardino di piazza delle Medaglie d’Oro; la seconda  alle 13.30 nel giardino di via Maddalena con il contributo del CNN di via Carlo del Prete. L’intitolazione a Michela Noli verrà fatta nella prossima primavera in occasione della Festa della Donna.

Il David di Michelangelo con il drappo rosso all’ingresso di Palazzo Vecchio

Domani, 26 novembre, prima riunione in videoconferenza del tavolo Palazzo Vecchio-sindacati voluto per contrastare la violenza di genere e mettere in sinergia le forze e le attività già attive a livello territoriale. “Coordinare le azioni che Comune, associazioni, imprese e sindacati portano avanti su questo tema ha detto l’assessore alle Pari Opportunità Benedetta Albanese – è importante per dare più forza alle numerose iniziative e per essere ancora più incisivi nell’azione di contrasto ma anche in quella di prevenzione e in quella di aiuto alle vittime”. Aggiunge Sara Funaro assessore al welfare: “L’unione delle forze è fondamentale per cercare di arrestare il drammatico e strutturale fenomeno della violenza sulle donne, fenomeno inaccettabile in una società inclusiva e paritaria, in cui le diversità devono essere una ricchezza, un valore e non un problema. Con il lockdown e la pandemia la violenza domestica sulle donne è aumentata: pertanto oggi, ancora più di sempre, è importante scendere in campo e agire sui fronti del contrasto, della prevenzione e della tutela”.

Intanto ieri è stato presentato in Regione il XII rapporto sulla violenza di genere: Sono 117 gli omicidi che hanno avuto come vittime le donne in Toscana nel periodo che va dal 2006 al 2019, una media di 8,3 l’anno (qui si può scaricare il report completo: https://www.regione.toscana.it/-/dodicesimo-rapporto-sulla-violenza-di-genere-in-toscana-anno-2020). Infine dal 1° gennaio il testo unico che regola la deontologia professionale dei giornalisti avrà un articolo in più scritto espressamente per le differenze di genere. Lo ha stabilito l’Ordine nazionale. Il cronista, nei casi di omicidio che hanno come vittime le donne, violenza, molestie, discriminazioni e fatti di cronaca che coinvolgono aspetti legati all’orientamento e all’identità sessuale, dovrà evitare stereotipi di genere attenendosi a un linguaggio rispettoso, corretto e consapevole, evitando espressioni e immagini lesive della dignità della persona, non alimentando la spettacolarizzazione della violenza e non utilizzando espressioni che sminuiscano la gravità del fatto commesso.

Maria Federica Giuliani

“Un lavoro importante – sottolinea la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – attraverso l’uso delle parole nel rispetto della differenza di genere, evitando così di cadere in vecchi stereotipi, con un linguaggio rispettoso delle vittime e dei familiari delle vittime. Questo aiuterà sicuramente moltissimo nella presa di coscienza del percorso di cambiamento necessario nella cultura dominante e nella mentalità stereotipata dei generi ancora troppo diffusa”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.