Il generale Roberto Vannacci è stato destituito

Il Generale Vannacci tra Nardella e il Prefetto Ferrandino alle celebrazioni per la Liberazione di Firenze

L’altissimo ufficiale, già comandante della Folgore, in un libro autoprodotto si era scagliato contro omosessuali e comunità Lgbt, ambientalisti, femministe provocando la dura reazione di tutte le forze politiche della toscana da destra a sinistra

Il generale Roberto Vannacci è stato destituito dal comando dell’Istituto Geografico Militare di Firenze. La decisione dello Stato Maggiore dell’Esercito arriva 24 ore dopo lo scoppio delle polemiche per “Il mondo al contrario”, il libro autoprodotto  in cui il generale, ex comandante della Folgore, si scaglia contro omosessuali e comunità Lgbt («normali non lo siete, fatevene una ragione!»), ambientalisti, femministe e perfino la campionessa di pallavolo Paola Egonu impegnata in questi giorni con la Nazionale a Monza per gli Europei. («è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità»). L’Esercito italiano fa sapere che il generale cesserà domenica 20 agosto il suo incarico di comandante all’Istituto geografico fiorentino e sarà quindi trasferito in forza extra organica al Comfoter, ovvero il Comando delle Forze Operative Terrestri, sempre a Firenze. Al suo posto arriverà il generale Massimo Panizzi, che mantiene l’incarico di comandante di area territoriale. La decisione dell’Esercito italiano, che già ieri aveva preso le distanze dal generale, arriva in seguito alle polemiche scaturite per la pubblicazione del volume in cui il generale attacca quella che l’alto ufficiale considera la dittatura delle minoranze.

In primo piano Nardella, accanto a lui il generale Vannacci

In particolare il sindaco Dario Nardella e il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo che avevano chiesto la rimozione del generale. «Giusta decisione – commenta a caldo il primo cittadino fiorentino – le sue parole sono gravi in assoluto e soprattutto in quanto dette da chi rappresenta un’istituzione così importante come l’Esercito. Libertà d’opinione non è libertà di discriminare». «Vergognose». “Inaccettabili”. “indegne” erano state le parole usate da destra e da sinistra, da tutte le forze politiche della città e della Regione, avevano espresso tutto il loro disappunto per le frasi riportate ne “Il mondo al contrario“. Vannacci era arrivato a Firenze da poco più di un mese, a settembre avrebbe dovuto incontrare formalmente i rappresentanti delle istituzioni.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessora alle Pari opportunità Benedetta Albanese: “Il generale insulta le istituzioni che rappresenta attraverso parole che negano i diritti, parole cariche di omofobia, razzismo, xenofobia, intolleranza”. Per il governatore Eugenio Giani, “Firenze e la Toscana per il ruolo esercitato come centro di cultura, tolleranza e storia non possono accettare espressioni del genere assolutamente incompatibili con il ruolo di guida dell’Istituto geografico militare”. Un affondo è arrivato anche dai parlamentari Pd Emiliano Fossi e Federico Gianassi. “Frasi aberranti – afferma il primo – Vannacci venga subito rimosso dal suo incarico”. Per il secondo, invece, “quelle frasi pesano come macigni e non potranno essere cancellate o ridimensionate”.

E se Sinistra Progetto Comune chiede all’ufficiale di uscire allo scoperto e di dire chiaramente se “ha nostalgie del passato. Soffiare sul malessere delle nostre società, da una posizione di privilegio, con incarichi pubblici, qualifica l’autore”, il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi la chiude con una spiccata dose d’ironia. «Mi pare un po’ vanitoso a paragonarsi a Giulio Cesare, e dal momento che parla di storia classica fra i miei ricordi di liceo c’è la battaglia di Tegira in cui il battaglione omosessuale tebano sconfisse l’esercito che sembrava fino allora invincibile, quello spartano“.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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