Il Generale Vannacci candidato in Comune?

Il Generale Vannacci tra Nardella e il Prefetto Ferrandino alle celebrazioni per la Liberazione di Firenze

Imbarazzo nel centrodestra dopo la proposta “shock” che sarebbe stata fatta dalla Lega all’alto ufficiale. Durissime le reazioni di associazioni e partiti anche della stessa coalizione: “Con lui si torna indietro”

E adesso da candidato alle Europee il generale Roberto Vannacci, quello delle classi separate per i disabili e di altre amenità che poi hanno trovato spazio nel suo libro “Il mondo al contrario”, potrebbe diventare un candidato anche per il Consiglio comunale fiorentino. L’idea è venuta al capogruppo del Carroccio nel Salone de’ Dugento Federico Bussolin che così vedrebbe un traino della propria lista e accenderebbe i riflettori sulla Lega fiorentina che in questo momento è alla ricerca quasi spasmodica di una propria identità. Va detto che la legge contempla la doppia possibilità qui e a Bruxelles: si voterà l’8 e il 9 giugno. Ma in caso di elezione dovrà ovviamente scegliere. Pare che al generale la proposta di Bussolin sia già stata rivolta informa quasi ufficiale da un amico comune e che a questo punto si aspetti solo la risposta dell’alto ufficiale

Il generale Vannacci fra il sindaco Nardella e il prefetto Ferrandino

In sostanza la Lega in questo momento è in debito di ossigeno rispetto a Fratelli d’Italia che con la mossa Eike Schmidt punta non soltanto a fare il colpaccio in Consiglio Comunale ma addirittura a costringere al ballottaggio il centrosinistra. E poi chissà, magari dopo, a scrivere il nome dell’ex direttore degli Uffizi nell’”albo d’oro” di Palazzo Vecchio come primo sindaco di centrodestra della storia di Firenze. Il coup de theatre salviniano dunque mirerebbe a rafforzare il peso del Carroccio in città (in palio c’è il secondo posto nell’alleanza insidiato sia dalla civica a sostegno di Schmidt che da Forza Italia) e anche ad aumentare i consensi della coalizione. Ma potrebbe avere anche delle ripercussioni negative perché andrebbe a cozzare pesantemente, vista l’uscita non proprio felicissima sul ripristino delle classi differenziali, contro uno degli aspetti sui cui si fonda anche la campagna elettorale del centrodestra: l’inclusività.

Ecco perché quando è cominciata a girare la voce ben pochi all’interno della coalizione si sono dimostrati contenti anche se gli scarni commenti raccolti sono tutti improntati alla massima prudenza. Valga per tutti quello di Jacopo Cellai segretario cittadino di FdI che dice: «Non credo sia vero. Noi comunque vada non andiamo in casa degli altri a dire come devono fare e chi devono candidare, certo posso aggiungere che la creazione della nostra lista ha seguito altri criteri».

Intanto però non si fermano le reazioni all’esternazione dell’alto ufficiale: “Vannacci vuole farci fare un balzo all’indietro nel tempo riproponendo le classi differenziali per gli alunni affetti da disabilità, dimenticando il valore supremo della scuola come luogo di integrazione – attacca Mimma Dardano, consigliere comunale di Italia Viva e presidente della Commissione politiche sociali e della salute del Comune -. Di fronte a questo esprimo la mia vicinanza alle associazioni che lavorano per superare la disabilità coinvolgendo le famiglie nei progetti di integrazione. Il nostro paese ha una storia importante in campo pedagogico, non svendiamola per un po’ di visibilità”.

Mentre l’associazione Trisomia 21, attraverso il suo presidente Cristiano Bencini invita Vannacci a recarsi in associazione: “La scuola in un paese democratico è il luogo dell’inclusione, dove ci si forma ma si creano anche i rapporti sociali e si crea il futuro dei giovani. Forse il generale Vannacci non conosce il significato della parola uguaglianza quando ipotizza la creazione di classi differenziate per i disabili. Facendoci precipitare in un passato buio”. E poi continua: “I nostri ragazzi grazie alla scuola compiono un percorso che li porta all’integrazione e dà loro la possibilità e la capacità di lavorare senza barriere. Forse Vannacci non sa quali sforzi compiono le famiglie per dare ai loro figli quella vita normale che spetta a tutti. Quindi lo invitiamo a venirci a trovare per compiere un’esperienza importante. Siamo qui”. In precedenza si erano espressi in maniera severa anche il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (Fdi) e l’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi (in lista con il militare per le Europee), mentre il sindaco di Pisa Michele Conti (Lega) aveva fortemente preso le distanze.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.