La condanna di Mimmo Lucano accende la polemica politica

Mimmo Lucano in un momento di riflessione (Foto di Carlo Troiano)

Lega e FdI invitano Nardella a “scegliersi meglio i compagni di viaggio” ricordando il premio assegnato all’ex sindaco di Riace nel 2018, Sinistra Progetto Comune definisce la sentenza “pesante quanto inattesa”. Presidio oggi in piazza San Giovanni mentre la petizione di solidarietà ha già raccolto oltre 53mila firme

E’ bufera politica attorno al caso di Mimmo Lucano condannato a 13 anni e due mesi due mesi di reclusione dal Tribunale di Locri per associazione a delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Una sentenza durissima che ha quasi raddoppiato la richiesta di 7 anni e 11 mesi avanzata dal pubblico ministero per l’ex sindaco di Riace, autore di un modello di integrazione che era stato ritenuto di guida a livello europeo. Lucano dovrà anche restituire i 500mila euro avuti da Comunità europea e governo.

E i gruppi di minoranza in Consiglio Comunale vanno all’attacco, in  particolare la Lega Salvini che preannuncia una interrogazione: “Nardella si scelga meglio i suoi compagni di viaggio – va all’assalto duramente il capogruppo del Carroccio a Palazzo Vecchio Federico Bussolin -. Nel 2018 il sindaco annunciava “porte aperte” per Lucano, paladino dei radical chic”, elogiando il modello di Riace che, per la legge oltre che per noi, è sostanzialmente illegale. Chiederemo conto per sapere cosa ne pensa oggi. Firenze deve restare dalla parte della legalità, sempre”.

Rincara la dose Fratelli d’Italia che, con Francesco Torselli e Alessandro Draghi, ricorda quando Nardella nel 2018 assegno a Lucano il premio “Una vita per la pace” per l’encomiabile modello di accoglienza messo in atto nel suo paese. “Adesso – dicono – non ci sono più scuse. In Italia l’immigrazione clandestina è un business opaco. Oggi è stato condanno a oltre 13 anni colui che è stato osannato quale strenuo difensore dei diritti dei migranti ed il cui modello d’accoglienza, per i buonisti della sinistra, avrebbe dovuto essere esportato in tutte le città del nostro Paese. Per i giudici, Mimmo Lucano non è un paladino dell’accoglienza, bensì il perno di un sistema clientelare dove ci ha rimesso solo la povera gente. Di fronte a questa dura condanna del tribunale di Locri, il primo cittadino abbia almeno il coraggio di ammettere di essersi sbagliato e revochi immediatamente l’onorificenza. Il business dell’immigrazione clandestina va fermato subito imponendo il blocco navale”.

Solidarietà per l’ex sindaco di Riace, in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, infine è espressa da Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune). “La condanna – sottolineano – giunge pesante quanto inattesa. Nel 2018 il Sindaco dichiarò che le porte della città per lui sarebbero state sempre aperte, consegnando il premio “Una vita per la pace”: è il momento di dimostrarlo”. Un presidio in favore di Mimmo Lucano è in programma questo pomeriggio in Piazza San Giovanni: il ritrovo è fissato per 18.30. Mentre una petizione in solidarietà a Lucano è stata lanciata su change.org (Mimmo Lucano colpevole … di solidarietà), e ha già raggiunto oltre 53.300 firme.

La foto di copertina è di Carlo Troiano

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.