‘Ndrangheta e rifiuti, la Fondazione Caponnetto: “Siamo in uno stato di Red Alert”

Dopo l’operazione della Dia e dei Carabinieri che ha portato al sequestro di beni per 5 milioni di euro a un imprenditore già arrestato nel quadro dell’inchiesta per i rifiuti Keu, il presidente Salvatore Calleri invita a tenere alta la guarda e a non sottovalutare la situazione

di SALVATORE CALLERI

“Continuiamo ad essere antipatici e ad avere ragione in relazione alle infiltrazioni criminali spesso mafiose che riguardano lo smaltimento illegale di rifiuti in Toscana. Fermo restando il fatto che ovviamente fino a sentenza definitiva non bisogna criminalizzare nessuno, il sequestro di oggi, ad opera della Dia e dei Cc Forestali e del Noe, certifica l’interesse dei clan calabresi, in particolare del Grande Aracri, già dai noi segnalati, per il settore dei rifiuti. Questo sequestro è in continuità con l’inchiesta Keu e dimostra che nonostante sia piombato il silenzio sul caso, il lavoro di chi indaga continua. I rifiuti rimangono purtroppo un qualcosa che piace ai mafiosi e secondo le nostre analisi, in Italia e pure in Toscana ci sono il 95% di probabilità per gli imprenditori puliti di imbattersi in gruppi criminali.

Siamo quindi in una situazione di Red Alert. Battiamo un colpo e non sottovalutiamo la situazione. La Fondazione Antonino Caponnetto c’è ed è disposta a dare una mano per contrastare il fenomeno coi propri esperti. Basta volerlo”.

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