L’affondo di Betori in Consiglio: “Governo lontano, su ex Gkn bisogna uscirne tutti insieme”

Consiglio straordinario tematico sulla vicenda della fabbrica campigiana. Telefonata del ministro Urso a Nardella: “Presto sarò a Firenze”

La notizia arriva nel corso del consiglio comunale dedicato alla Gkn, dopo che sono sfilati vari interventi,  ed è una notizia che pesa. “Mi ha chiamato il Ministro – dice Luca Annibaletti,  in consiglio in rappresentanza del Ministero del Lavoro – porto il suo messaggio, che incontrerà prestissimo sia il sindaco di Firenze sia il governatore della Regione per parlare di questa crisi e di tutte le altre che si svolgono in Toscana, e quanto prima visiterà lo stabilimento di Campi Bisenzio”. Una chiamata “risultato” della lettera che il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva inviato proprio ieri al ministro Adolfo Urso e che ha avuto risposta immediata nel corso del consiglio. Il tweet del sindaco sulla questione conteneva anche l’annuncio di un prossimo incontro “per unire le forze nella risoluzione della crisi con un nuovo piano industriale”.

Una presa d’atto dunque anche da parte del nuovo governo che sulla questione Gkn non si può sorvolare, la visibilità e il significato della vertenza travalicando ormai i territori dov’è nata. La questione viene puntualizzata dal presidente del consiglio comunale Luca Milani, che parla della necessità che da “quest’aula nasca un appello della città, ai nostri parlamentari e senatori eletti dalle nostre persone, perché si adoperino insieme per trovare una soluzione con le varie competenze. I lavoratori non chiedono assistenzialismo, ma su un futuro industriale innovativo, creativo, anche diverso dal passato”. In aula, nel Salone de’ Dugento c’è anche il Cardinal Betori che non lesina una stoccata a Roma quando afferma che sulla vicenda della ex fabbrica campigiana bisogna “uscirne insieme, parti sociali tutte, istituzioni comprese e in particolare faccio appello al governo, che devo dire finora mi è sembrato un po’ lontano”.

Ma Dario Salvetti, rappresentante Rsu della delegazione dei lavoratori, ribadisce che non è la visibilità che i lavoratori stanno cercando. “Siamo venuti a cercare la politica nel senso di città, di polis. Vogliamo chiedere al consiglio comunale se avvalla l’idea che sul territorio ci sia una mobilitazione sociale in difesa di 500 posti di lavoro, che dopo 16 mesi soffre l’inevitabile logoramento, o la narrazione di un gruppetto di eversivi che non si sa cosa vogliano? Il consiglio comunale una competenza lo aveva: rompere con i propri corpi questa menzogna, riunendosi dentro le mura della sede della ex Gkn. Non è stato fatto”. E poi aggiunge: “Evitiamo a trecento famiglie l’ennesimo dibattito sulle loro teste. Chi pronuncia parole e giudizi sulla Gkn, le pronunci andandosi a studiare i verbali di 16 mesi di vertenza. Chi a parole è favorevole alla Gkn, ci dica per favore come intende trasformare le parole in fatti. Chi oggi preme sul presidio e sull’assemblea permanente per indurli a mollare, a lasciare la fabbrica, magari anche con l’affamamento degli stipendi, non sta dicendo al territorio una vera verità: che purtroppo fra noi e la distruzione di quella fabbrica ad oggi non c’è nessuna garanzia, non c’è un piano industriale certo, non c’è un percorso chiaro”.

Per Daniele Calosi, segretario generale della Fiom insieme a Paola Galgani segretaria della Cgil, si tratta di capire fondamentalmente intanto come possono andare avanti i lavoratori, mentre a giudizio di Emiliano Fossi, ex sindaco di Campi e ora parlamentare Pd bisogna capire  definitivamente se Qf ce la fa o no;  se non ce la fa, si tiri una riga, e il governo si faccia garante della gestione e del tentativo di trovare soluzioni alternative, garantendo al contempo protezione sociale a quei lavoratori e a quelle famiglie”. Intanto, una breve nota di Francesco Borgomeo lamenta il fatto di non aver potuto partecipare:  “Prendo atto che la Presidenza del consiglio comunale ha deciso che non c’è neanche la disponibilità ad ascoltarmi. Mi è stato comunicato che non avrei potuto partecipare alla seduta odierna, peraltro dopo avermi chiesto in un primo momento la disponibilità a partecipare. Mi pare piuttosto difficile poter affermare che si vogliono trovare soluzioni sull’azienda senza l’azienda. Se mi fosse stato concesso di poter parlare avrei ribadito quello che sostengo da tempo : lavoro, occupazione e sviluppo non si possono fare dove c’è l’illegalità diffusa”.

Schierati con Borgomeo tutti i componenti del centrodestra: Lega col capogruppo Federico Bussolin, Fratelli d’Italia con i consiglieri Alessandro Draghi e Jacopo Cellai,  Centro con i consiglieri Ubaldo Bocci, Emanuele Cocollini ed Antonio Montelatici, Forza Italia con Mario Razzanelli hanno presentato un Ordine del Giorno collegato al dibattito. I consiglieri auspicavano il coinvolgimento di tutte le parti interessate alla presenza delle Istituzioni nazionali e locali coinvolte ed esprimevano contrarietà sulla scelta di non invitare il proprietario dell’insediamento produttivo ex GKN in Consiglio comunale. “Una decisione – sottolineano – che ha penalizzato la capacità di approfondire i fatti in questione oltre che negare a questi la possibilità di esprimere la propria voce sulla vicenda”. Ma la soluzione è ancora lontana.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.