L’App C-Healer finisce sotto la lente del Garante della privacy

L’autorità in materia di protezione dei dati sensibili ha aperto una istruttoria per verificare se siano state rispettate tutte le prescrizioni e le tutele previste per i trattamenti connessi all’utilizzo di applicazioni mediche

Andrea Stramezzi

Appena il tempo di arrivare sullo store di Google che consente di scaricare applicazioni per i telefoni cellulari e C-Healer, l’App realizzata dal dottor Andrea Stramezzi finisce sotto la lente del Garante della privacy Pasquale Stanzione. L’organismo di tutela e protezione dei dati personal il 30 dicembre scorso ha infatti aperto un’istruttoria per verificare se sono state rispettate tutte prescrizioni e tutele previste per i trattamenti connessi all’utilizzo di App mediche. In una nota l’Autorità ricorda che la normativa italiana ed europea prevede un divieto generale di trattare i dati di “categorie particolari di dati”, tra cui rientrano quelli sulla salute, ad eccezione di alcuni casi esplicitamente indicati – ad esempio per motivi di interesse pubblico o per finalità di medicina preventiva, diagnosi, assistenza o terapia sanitaria – e solo in seguito all’adozione di particolari garanzie. Al fine di valutare la liceità dei trattamenti dei dati personali posti in essere tramite l’App – continua la nota -, sarà approfondita la base giuridica di tale attività, le finalità perseguite dall’Associazione, il rispetto dei principi di base in materia di protezione dei dati personali.

Andrea Stramezzi è il medico che ha fondato la onlus Covid Healer (“Guarisci Covid”). L’App si rivolge a chi, malato di Covid, ha necessità di trovare un dottore che lo curi a casa ed è stata presentata in occasione dell’International Covid Summit, svoltasi in Senato a metà settembre. In quella circostanza Stramezzi aveva spiegato che l’App sarebbe stata di aiuto anche per i medici. “Saranno condivisi gli schemi terapeutici studiati in collaborazione con colleghi medici da tutto il mondo e validati in questi 18 mesi. A seconda della gravità dei sintomi riportati dal paziente, suggerirà lo schema più idoneo e il medico potrà adattarlo e personalizzarlo per ciascun assistito, dove necessario. L’app fornirà ai medici anche una banca dati costantemente aggiornata, in modo da poter accedere a statistiche sull’efficacia dei vari farmaci”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.