Lega e Fratelli d’Italia: “Annullare l’appalto con Avr”

Opposizioni ancora all’attacco dopo le spiegazioni fornite dalla società reggina e la nota di Palazzo Vecchio in cui si dice che non ci sono motivi giuridici per un intervento diverso. Draghi: “Il comune internalizzi di nuovo il servizio di manutenzione strade”

Non accennano a placarsi le polemiche politiche attorno all’affaire Avr, l’azienda reggina con sede a Roma titolare del Global Service a Firenze e di vari servizi nel resto della Regione finita nel mirino della magistratura per “infiltrazione mafiosa” e sottoposta ad amministrazione giudiziaria.

Dopo le spiegazioni fornite dalla holding e una nota di Palazzo Vecchio nella quale si spiega che non ci sono motivi giuridici al momento “per una risoluzione dei contratti in corso”, sono ancora Lega Salvini e Fratelli d’Italia ad andare pesantemente all’attacco chiedendo che l’appalto da 37 milioni sottoscritto dal Comune con Avr venga annullato. “Quando c’è di mezzo la mafia – sottolinea il capogruppo del Carroccio Federico Bussolin – l’unica cosa da fare è pulire. Pisa e Livorno hanno ereditato i rapporti economici con Avr, mentre Firenze li intrattiene da circa 17 anni. Tuteliamo la città con trasparenza e legalità, annullando l’appalto assegnato ad Avr. Gli effetti a questo punto si vedono dalle cause e basta vedere in che condizioni si trova il manto stradale in alcune strade di Firenze”.

Aggiunge Andrea Asciuti: “Da consigliere di origine meridionale raccomando sempre di fare attenzione a certe situazioni. Storicamente le cosche mafiose hanno sempre tentato di infiltrarsi negli appalti dello Stato, delle Regione e dei Comuni”. Ascoltare i sindaci revisori per avere un quadro completo del sistema dei controlli, sulle gare di appalto e sulla gestione dei soldi pubblici è la richiesta dei consiglieri metropolitani leghisti Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa al presidente della Commissione di controllo della Città Metropolitana Claudio Gemelli. “La semplificazione di cui tanto parla il Pd –aggiungono – deve essere necessariamente affiancata ad uno stretto controllo della legalità. La leggerezza in un campo del genere non può essere tollerata, soprattutto nel momento in cui dopo la vicenda Sas nel Comune di Firenze si pongono sempre più forti interrogativi sulle società con cui lavora la pubblica amministrazione”. 

Come vicepresidente della commissione mobilità, Alessandro Draghi (FdI) è invece intenzionato a chiedere spiegazioni all’assessore Stefano Giorgetti sul perché sia stata scelta la strada di ricorrere all’articolo 80 del codice dei contratti pubblici, quello che stabilisce i motivi di esclusione di un operatore economico o un suo subappaltatore dalla partecipazione a una procedura d’appalto o concessione. “La decisione – evidenzia Draghi – è solamente politica, anche perché con la società Avr c’è un contratto in essere che può essere annullato in qualsiasi momento ai sensi dell’articolo 109 del d.lgs 50/2016. Un contratto che a mio giudizio non conviene al Comune a cui chiedo, in vista di una ristrutturazione radicale di S.a.S. dopo il recente scandalo, che internalizzi nuovamente il servizio di manutenzione e della segnaletica delle strade”. 

In un comunicato Avr sottolinea che “Il nostro Presidente e Amministratore Delegato continua e continuerà a svolgere le proprie funzioni in modo pieno. Nei confronti delle Società non sono state invece adottate né misure interdittive né misure conservative del patrimonio né tantomeno sequestri. Si precisa che il nostro Presidente e Amministratore Delegato non ha ricevuto contestazioni che attengano in alcun modo a fattispecie di mafia”. E poi aggiunge: “Il provvedimento non comporta il venir meno dei requisiti di ordine generale in capo alle due società del Gruppo, che mantengono pertanto i contratti d’appalto in essere nonché la possibilità di acquisirne di nuovi prendendo utilmente parte a procedure ad evidenza pubblica. Per quanto sopra, si comunica che le società del Gruppo interessate dalla misura sono, allo stato, pienamente operative nel mercato e continueranno pertanto a garantire il regolare svolgimento delle attività aziendali”.


Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.