Leone X va a Roma e il Comitato si dimette

Scontro agli Uffizi tra il Comitato scientifico e il direttore Schmidt per il prestito dell’opera in occasione della mostra dedicata a Raffaello

Il ritratto di Leone X

Raffello fa litigare il comitato scientifico degli Uffizi e il direttore Eike Schmidt. La polemica riguarda il prestito del ritratto di Leone X che dovrebbe trasferirsi in prestito dalla Galleria fiorentina alle scuderie del Quirinale per la mostra dedicata all’artista di Urbino in programma dal 5 marzo al 2 giugno prossimi, naturalmente Coronavirus permettendo.

La querelle si è aperta dopo la decisione di Schmidt di consentire il trasferimento del dipinto nella Capitale assieme ad altri 30 lavori. Donata Levi, Tommaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso in una lettera indirizzata agli enti che li hanno nominati, dal ministero all’università al comune di Firenze, spiegano di aver lavorato per mesi alla lista delle opere inamovibili e identitarie del museo formata da 24 lavori in tutto e approvata anche dal direttore stesso: lista che comprende anche il ritratto di Leone X recentemente restaurato dall’Opificio delle pietre dure grazie ad un finanziamento di Lottomatica.

Quando hanno scoperto che il quadro si trovava già nelle scuderie del Quirinale è scoppiata la rivolta con le dimissioni di massa. Imbarazzo dunque ieri nelle sale del Ministero della Cultura che hanno ospitato la presentazione dell’evento e silenzio totale per il momento del ministro Franceschini presente all’incontro con i giornalisti. Durissima la risposta di Schmidt che parla di “attacco palesemente strumentale”.

“Tre anni anni fa – ha aggiunto – il dipinto prima del restauro fu mandato proprio là per una mostra e allora nessuno ebbe da ridire. Ma oggi evidentemente c’è qualcuno che aveva voglia di visibilità a spese di Raffello”. In mostra a Roma ci saranno centoventi opere di Raffaello di cui trenta provenienti da Firenze (i biglietti già venduti sono oltre 70mila in tutto il mondo, info e prenotazioni https://www.scuderiequirinale.it/mostra/raffaello-000). L’esposizione sarà inaugurata il 3 marzo alle Scuderie del Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dando il via alle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte dell’artista urbinate, avvenuta il 6 aprile del 1520.

Nell’elenco delle opere partite per Roma ci sono dipinti celeberrimi come la Madonna del Granduca, la Velata, l’Autoritratto, il grandioso Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, San Giovanni Battista, Ritratto di Tommaso Inghirami, Ritratto di giovane con pomo, La visione di Ezechiele, il ritratto del Cardinale da Bibbiena. “Completamento naturale della mostra – conclude Schmidt – è la visita alle Gallerie degli Uffizi dove restano esposti i capolavori di Raffaello identitari del nostro museo: la Madonna del Cardellino ed i ritratti dei coniugi Doni, di Eleonora Gonzaga e di suo marito Guidobaldo da Montefeltro”. I visitatori poi che vorranno vedere la mostra di Roma e si presenteranno con un biglietto degli Uffizi o Palazzo Pitti, avranno diritto al 33% di sconto sull’ingresso.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.