Lettera del Comitato a Pessina: “Per salvare 2 curve si fa morire un rione”

Intanto a Campo di Marte continua la raccolta di firme nei negozi vicini allo stadio. “A rischio ci sono tutte le attività economiche”

Una lettera aperta al Sopraintendente Pessina per dire “No” al suo “no al restyling dello stadio Franchi” inizialmente proposto da Commisso e dalla Fiorentina. Si arroventa ancora di più la vicenda legata al futuro del vecchio Comunale se la Fiorentina per andare a disputare le partite casalinghe dovesse trasferirsi nel nuovo impianto che dovrebbe sorgere nell’area Mercafir a Novoli presumibilmente fra 48 mesi. A prendere duramente posizione è ancora una volta il “Comitato Vogliamo il Franchi” in una missiva indirizzata per conoscenza anche al sindaco Dario Nardella e al patron Viola Rocco Commisso.

“Continuiamo a stupire della leggerezza con cui Lei ha confermato in questi giorni il suo No al restyling dello stadio Franchi inizialmente proposto dalla stessa società ACF Fiorentina – scrivono i promotori -. Diventa così chiaro che la sua Istituzione si trincera dietro norme anche diversamente interpretabili, e che non soltanto si pronuncia contro il volere della stragrande maggioranza dei fiorentini, ma si assume anche alcune terribili responsabilità. Con tutto il rispetto, siamo costretti a farLe notare che per salvare le due curve dello stadio, Lei condanna a morte un intero quartiere, ovvero tutte le attività economiche che vivono grazie alla presenza della Fiorentina: ristoranti, negozi, bar, artigianato, affittacamere, studi medici e fisioterapici. Attività che solo in parte residuale potranno trasferirsi a Novoli nel caso in cui si realizzasse il nuovo stadio.

Il logo di “Save the Franchi” che sta raccogliendo le firme per il restyling dello stadio

Non a caso, ai vari appelli per il restyling aderiscono anche i titolari delle attività di Campo di Marte e lo stesso Consiglio di Quartiere. Questo perché la Fiorentina non vive soltanto nei giorni delle partite, ma anche durante l’intera settimana. La squadra maggiore si alterna infatti a quella femminile e ai ragazzi dei vari vivai, molti dei quali alloggiano in residence della zona. In più le persone che nella Fiorentina lavorano negli uffici o prendendosi cura del campo e delle tribune. In assenza di tutto ciò Campo di Marte perderebbe la sua stessa identità e gran parte dei suoi connotati economici. Altri sport hanno un pubblico insufficiente a garantire il costo di una simile struttura. Per il rugby e i suoi 7/800 spettatori al massimo si tratterebbe di un contenitore incredibilmente sproporzionato, mentre rifare la pista di atletica produrrebbe un inutile e costoso doppione dell’impianto lì accanto.

Concerti? Altre manifestazioni? Sono tutti progetti oggettivamente non credibili, gettati là al solo scopo di giustificare il nuovo stadio. Per il Franchi si preannuncia un destino di degrado che coinvolgerà inevitabilmente anche le curve che Le sono così care. Le pare che ci sia una logica? A noi pare di no. A Novoli toccherà invece un’ennesima colata di cemento in un’area già follemente intasata. Sono anche queste responsabilità che Lei si prende. Il conto, purtroppo, lo pagheremo noi. Per questi motivi Le chiediamo di rivedere ‘fast fast fast’ la sua decisione, dalla quale dipendono tutte le mosse successive. Inoltre, bene farebbe il comune, invece di progettare sconquassi, a vendere il Franchi alla Fiorentina, in modo che il dottor Commisso possa prendere le oneste decisioni che gli competono a vantaggio di tutta la città”.

Intanto nel quartiere Campo di Marte continua la raccolta di firme che verrà prolungata fino a domenica 27 ottobre, giorno della partita Fiorentina-Lazio. In occasione dell’incontro nei negozi vicini allo stadio verranno allestiti banchetti e tavolini dove sarà possibile firmare la petizione per far rimanere il Franchi casa della Fiorentina.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.