Lo Monaco è Enrico IV alla Pergola, le “vele” al Teatrodante svelano vita e opere di Manzi

Due appuntamenti da non perdere a Firenze e a Campi Bisenzio con il grande teatro: debutto per entrambi domani, martedì 15 marzo

Al Teatro della Pergola, da martedì 15 a domenica 20 marzo, torna lo sguardo di Luigi Pirandello, filtrato dalla cultura e dall’esperienza di un attore e di un regista tra i più incisivi e stimati. Sebastiano Lo Monaco, dopo il fertile incontro con Yannis Kokkos nell’Edipo a Colono di Sofocle nel 2018 al Teatro Greco di Siracusa, riporta in scena Enrico IV, continuando così la sua ricerca intorno al mondo pirandelliano. È un testo con cui si sono misurati i più grandi attori e i più grandi registi italiani ed europei. Il tema della follia, presente in opere come Il berretto a sonagli e Così è (se vi pare), già interpretate da Lo Monaco, si trasforma con Enrico IV in rappresentazione della follia, fino a esibirla. In fondo, il protagonista, per poterla mostrare attraverso una cosciente finzione, deve rinsavire, e mettere a nudo il rapporto tra maschera e smascheramento, recitando la follia ed evidenziando il carattere metateatrale che si può applicare al testo. In scena con lui ci saranno Mariàngeles Torres, Claudio Mazzenga, Rosario Petix, Luca Iacono oltre a Sergio Mancinelli, Francesco Iaia, Giulia Tomaselli, Marcello Montalto, Gaetano Tizzano.

Lo Monaco col regista Yannis Kokkos

Lo spettacolo accoglie il pubblico, quasi a sua insaputa, all’interno di una seduta psicoanalitica dalla quale uscirà, alla fine, con molte domande sulla sua vita. Pirandello sviluppò i temi, allora nascenti, della psicologia del profondo, riferibili agli studi di Sigmund Freud e alla successiva Scuola di Francoforte. La sfida rilevante oggi è costruire una società in cui siano presenti osservatori critici che sappiano, da un lato, promuovere una cultura del pensiero e della riflessione e, dall’altro, prendere decisioni ponderate. La nota formula pirandelliana “finzione o realtà?”, adesso si trasforma in “finzione o follia?”. Per il protagonista di Enrico IV la follia è l’unica finzione possibile. La domanda che nei Sei personaggi rimaneva aperta, qui trova una risposta. Si tratta di rivalsa? Di vendetta? No, semplicemente di rifiuto della ipocrisia borghese, che Enrico IV si diverte a sbeffeggiare, trasformandosi in un eccentrico buffone per potere urlare agli altri: “Buffoni, buffoni”, mostrando, in fondo, la sua vera malattia che consiste nella malinconia, diventata mania, dopo tanti anni di solitudine. Biglietti: intero da 35 a 21 euro, ridotto da 32 a 26, ridotto U30/abbonati Teatro della Toscana da 26 a 17, soci Unicoop da 28 a 18 (biglietteria 055-0763333, info: biglietteria@teatrodellapergola.com, acquisto nei punti vendita BoxOffice e su www.ticketone.it/search/?affiliate=ITT&searchterm=enrico+iv+firenze&tab=0).

Antonio Manzi al lavoro (Foto prese da Facebook)

Sempre domani alle 21 al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio andrà in scena la prima italiana di “Inferno”, spettacolo diretto e recitato da Andrea Bruno Savelli con le coreografie originali di Lara Favi che condurrà il pubblico alla scoperta della vita e delle opere dell’artista Antonio Manzi dagli anni turbolenti della giovinezza al museo intitolato a suo nome, fino all’autoritratto donato al Corridoio Vasariano della Galleria degli Uffizi. Protagoniste in scena, le sue sculture e i suoi dipinti, oltre ai versi di poeti affini alla sua sensibilità – da Campana a Baudelaire – e la danza. Prodotto da Fondazione Accademia dei Perseveranti, il lavoro sarà In replica mercoledì 16, sempre alle 21.00. Grazie a proiezioni su “vele” fluttuanti sul palcoscenico, si faranno vive in teatro alcune tra le sue opere più amate: le famose “tovaglie”, dipinti che eseguiva appunto sulle tovaglie della trattoria Sanesi a Lastra a Signa. Vele che evocheranno il mare oltre al celebre componimento di Campana, poeta amatissimo.

La genesi dello spettacolo è partita proprio dalle tovaglie – spiega l’artista – le due opere che ho realizzato a quindici anni con una semplice penna biro che adesso sono esposte presso il Comune di Lastra a Signa. Sono le mie pietre miliari, quelle che maggiormente si sono confrontate con il giudice più severo, il tempo, e quelle in cui ho più fiducia. Partendo da loro è possibile comprendere a pieno la mia poetica”. Inferno è un viaggio dantesco attraverso l’arte, che lo purifica dai demoni consacrando la sua arte in tutto il mondo. “Da bambino mia madre, molto preoccupata, mi chiedeva cosa volessi fare da grande. Io rispondevo: il Manzi!”, racconta divertito, e continua: “Con questo voglio dire che, sebbene sapessi benissimo di voler diventare un artista, all’epoca non ero ancora stato contaminato da alcuna corrente o grande maestro. Da giovani è difficile essere se stessi, si impara dagli altri e si trova più tardi la propria strada: io invece sono stato sempre soltanto il Manzi”.

Biglietti: Platea e Palchi I ordine 17.50€+ prevendita // ridotto 16€+ prevendita, Palchi II ordine 13.50€+ prevendita // ridotto 10.50€ + prevendita (under 18, over 65, soci coop). I biglietti emessi per le date del 2020 cancellate a causa della pandemia sono validi per i due spettacoli, per informazioni contattare la biglietteria (info e prenotazioni: 055.8940864 – biglietteria@teatrodante.it – WhatsApp 3463038170).

Le foto di Enrico IV sono di Tommaso Le Pera

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.