Lo strano Natale di Commisso con squadra in crisi e voglia di nuovo stadio a Campi

Il Presidente irritato per la perizia da 22 milioni sui terreni Mercafir, mentre la Fiorentina prende tempo per la decisione

Il presidente Viola Rocco Commisso

Quattro gol rimediati dalla Roma, Montella esonerato e un nuovo allenatore da cercare che potrebbe essere Cesare Prandelli affiancato da Gabriel Batistuta nella prospettiva futura di Batigol come unico tecnico, l’area Mercafir dove potrebbe sorgere il nuovo stadio della Fiorentina valutata dal Comune per la vendita 22 milioni di euro contro i 6-7 milioni proposti dal Patron Viola a novembre per un eventuale acquisto. Non c’è che dire, per il presidente Rocco Commisso questo primo Natale in Viola avrà un gusto particolarmente amaro.

Vicende di campionato a parte, per le quali le soluzioni sono sicuramente più “fast, fast, fast” nello stile più chiaro e consono al miliardario italo-americano, quella invece legata al nuovo impianto dove disputare le partite casalinghe abbandonando così lo storico Comunale, si sta ingarbugliando sempre di più. Commisso aveva cominciato dal Franchi e ha sempre ripetuto di non essere stato messo davanti a molte opzioni tra cui scegliere.

Ma è chiaro che la perizia dei tecnici comunali, affiancati dalla società specializzata Praxi, non gli ha fatto molto piacere. Il Patron sa benissimo che i terreni agricoli in periferia costano meno rispetto a quelli situati in un’area fortemente urbanizzata come quella di Novoli ed è per questo motivo che pochi minuti dopo l’uscita del lungo documento in cui si dettavano le condizioni del bando di partecipazione all’asta pubblica che verrà pubblicato a gennaio 2020, ha fatto trapelare tutta la sua insoddisfazione per un importo ritenuto comunque troppo alto riaprendo la porta (mai del tutto chiusa a dire il vero) all’ipotesi Campi Bisenzio.

Non a caso oggi Emiliano Fossi, sindaco della cittadina della Piana, a margine dell’inaugurazione del ponte della “Mezzana Perfetti-Ricasoli” che permetterà di scavalcare l’autostrada consentendo un collegamento più efficace fra Sesto Fiorentino e la stessa Campi Bisenzio, ha ribadito che se “qualcosa a Firenze non andasse bene, sappiamo che da noi ci sono le possibilità di realizzare lo stadio entro certi tempi” aggiungendo subito dopo sul capitoli costi che sì sarebbero più bassi “ma non li decide Campi, bensì l’eventuale contrattazione fra i privati proprietari dei terreni e la Fiorentina”.

Nell’area Mercafir, secondo il bando, si potrà costruire un impianto sportivo per 40.000 posti coperti, che con le aree di diretta pertinenza occupa uno spazio di circa 7,5 ettari. Le funzioni connesse (punti di ristoro, un centro sportivo con piscina, l’area per i mezzi TV, un’area per servizi sportivi, suite esclusive dotate di servizi di natura alberghiera, parcheggi, ecc.) sfruttano appieno gli spazi interni disponibili nella nuova struttura.

La Fiorentina ha preso tempo per decidere: se ritenesse il prezzo di 22 milioni eccessivo difficilmente il Comune pubblicherà lo stesso bando e tutta l’operazione Mercafir sarebbe destinata al naufragio. Una possibilità forse potrebbe essere una cifra intorno ai 12-15 milioni ma solo nel caso in cui la prima asta e quelle successive andassero deserte con l’inevitabile ribasso del prezzo di partenza: eventualità però accolta con freddezza da Palazzo Vecchio. Così torna prepotente l’idea di Campi Bisenzio, dove contrattazione tra privati e successive procedure fino ad arrivare al progetto esecutivo sarebbero più celeri. Con buona pace per la Fiorentina che, come il suo Patron, diventerebbe una emigrante.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.