Nardella e il Franchi: “Il futuro si chiama rugby”

A margine della presentazione de “I Medicei” il sindaco torna sullo stadio: “Dovrà rimanere un luogo di vitalità”

Foto di gruppo per i piccoli “Medicei” a Palazzo Vecchio

Il Franchi continuerà ad essere protagonista: non nel calcio dove il destino della Fiorentina sembra ormai quasi definitivamente scritto in quel della parte sud della Mercafir a Novoli, ma nel rugby. Parola del sindaco Dario Nardella che a margine della presentazione della stagione sportiva del Rugby Club “I Medicei”, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, è tornato sul tema che più in questo momento sta appassionando la città.

“In parallelo al lavoro che si sta facendo sul nuovo stadio – ha detto Nardella – c’è un gruppo di lavoro presieduto dall’assessore Guccione che studia già da ora tutte le forme di valorizzazione possibili sotto il profilo dello sport e del tempo libero. Il rugby sarà sicuramente protagonista, senza togliere nulla al quartiere perché il Franchi dovrà continuare a essere luogo di vitalità”.

Parole dunque che non sembrerebbero molti margini ad eventuali scenari diversi, come il restyling dello stesso Franchi sul quale da settimane è acceso un vivissimo dibattito. “Quello che toglieremo al quartiere – ha continuato – sono tutti i disagi e i fastidi legati alle grandi partite, al traffico, al caos la sera, ai parcheggi che non si trovano. Lo stadio rimarrà comunque un punto di riferimento per tante attività ludiche”.

Sarà, ma qualche perplessità di fondo rimane: come ad esempio l’incapacità per alcune discipline sportive, il rugby o l’atletica appunto, di riempire il “catino” oppure soltanto la considerazione che sempre rugby o atletica un loro impianto funzionale già ce l’hanno: vedi l’ex campo Padovani o il nuovo Ridolfi dove tanti anni fa andava ad allenarsi la nazionale militare di calcio. Tra l’altro il primo a pochissimi passi dal secondo.

E riguardo all’accelerata sul nuovo impianto alla Mercafir il primo cittadino conclude: “Prima mi contestavano che le tramvie non le avremmo mai fatte, invece abbiamo realizzato due linee in quattro anni. Credo di aver dimostrato che quando ci prendiamo un impegno quasi sempre ci riusciamo”.  

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.