Nardella: “Firenze non farà mai mancare il supporto a Kiev e al popolo ucraino”

Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko durante il collegamento col Consiglio Comunale di Firenze

In Consiglio il collegamento con Vitali Klitschko, sindaco della città gemellata con Firenze dal 1967. Klitschko: “Interrompere gli accordi commerciali con la Russia. Nessuno si aspettava una cosa del genere nel mondo moderno in cui viviamo. Quello che sta succedendo è una grande tragedia”

“Firenze non farà mai mancare il supporto al popolo ucraino e alla città di Kiev alla quale ci sentiamo più legati che mai”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella in Consiglio comunale dopo l’intervento in collegamento del sindaco di Kiev Vitali Klitschko. “Voglio assicurare il sindaco Klitschko che la città di Firenze e tutte le città europee spingeranno con tutte le proprie forze perché si acceleri l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea”.

Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko

“Noi non possiamo parlare a nome dei governi nazionali, ma possiamo parlare a nome di milioni di cittadini, di donne e uomini, che in modo democratico e libero ci hanno eletti. Proprio per questo – ha spiegato Nardella – comprendiamo e siamo vicini al popolo ucraino che difende i valori della libertà e della democrazia, ovvero gli stessi valori per i quali noi europei abbiamo combattuto contro attacchi barbari e invasioni antidemocratiche violente e disumane. Onoreremo con tutta la forza possibile il gemellaggio con la capitale ucraina. Lo stiamo già facendo con molte iniziative e continueremo fino a quando la guerra non finirà e anche oltre, impegnandoci fin da ora nel dare ogni supporto alla ricostruzione della nostra città sorella Kiev e di tutte le altre città ucraine”.

Nardella ha anche parlato anche degli aiuti messi in campo: la raccolta attivata ha permesso di raggiungere quota 100mila euro, mentre grazie all’intervento della Misericordia e di ITA Airways si sta allestendo un aereo cargo per portare a Kiev, attraverso la base di smistamento di Leopoli, 12 tonnellate di beni di prima necessità. Quanto all’accoglienza sono 1.343 i rifugiati scappati dalla guerra in Ucraina nell’area metropolitana fiorentina. Di questi 565 sono minori, molti sono bambini piccoli; 171 di questi sono già ospitati nei centri di accoglienza Cas, mentre più di 400 sono negli alberghi di prima accoglienza in attesa di essere inseriti nei Cas.  “Come ha detto il sindaco di Kiev – ha concluso Nardella -, questa non è una guerra tra due popoli, ma è una guerra di un governo contro un popolo. Per questo capiamo la difesa che il popolo ucraino e i cittadini di Kiev continuano a opporre per salvare le proprie vite contro un attacco militare barbaro che condanniamo senza alcuna riserva”.

Klitschko, dopo aver raccontato la drammatica situazione che si sta vivendo in Ucraina ormai da 35 giorni, ha ribadito la necessità di interrompere gli accordi economici e commerciali con le compagnie e aziende russe. “I soldi che i russi ricevono in questo momento – ha proseguito -, che arrivano grazie agli accordi economici, non vengono investiti nell’economia nazionale ma nelle armi. Su ogni euro, su ogni centesimo che arriva dalla Ue in Russia questi soldi sono macchiati di sangue. Siamo consapevoli che i grandi progetti russi non si fermeranno all’Ucraina. La ricostruzione del vecchio impero russo può riguardare anche altri Stati come Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria”.

Ma il primo cittadino di Kiev, che nel suo intervento ha sempre accuratamente evitato di citare il nome di Vladimir Putin, ha anche voluto ringraziare di cuoreogni singolo italiano, so che una gran parte di profughi ucraini si trova in Italia. Voglio ringraziare per il supporto, gli aiuti economici, politici, umanitari. Oggi vediamo che voi siete veramente i nostri amici. Le sanzioni che sono state adottate rappresentano uno strumento efficace, l’obiettivo è spingere la popolazione russa a dichiarare che la politica del loro Paese deve cambiare: non sappiamo quanto potrà protrarsi questa guerra, dipende dalle decisioni di un’unica persona, che si trova ora a Mosca, dipende da quella persona che ha dato inizio a questa guerra. Il popolo russo deve dire no a questa guerra, Nessuno di noi si aspettava una cosa del genere nel mondo moderno in cui viviamo. Quello che sta succedendo oggi è una grande tragedia”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.