Nardella: “Manifestazione il 26 a Roma per il nuovo Pd”

In 600 ieri sera al Tuscany Hall hanno risposto all’invito del sindaco di Firenze che ha presentato il suo libro “La città universale – Dai sindaci un futuro dall’Italia e l’Europa”. “Non vogliamo stare alla finestra a guardare le destre che mortificano l’immagine dell’Italia in Europa”

Candidatura ufficiale ancora no, ma un altro mezzo passo in avanti in questa direzione è stato fatto. Con una novità che farà sicuramente scalpore e anche storcere il naso a più di un Dem della cosiddetta “nomenklatura”: una manifestazione da tenersi il 26 novembre prossimo a Roma con l’obiettivo di creare  un nuovo progetto per il centrosinistra italiano. In 600 ieri sera al Tuscany Hall hanno risposto all’invito del sindaco Nardella per la presentazione del suo libro “La città universale – Dai sindaci un futuro dall’Italia e l’Europa” che in tanti hanno visto come sorta di manifesto nardelliano per la possibile scalata al Nazareno.

Dall’entourage del primo cittadino fiorentino si sottolinea che “non c’è nessuna autocandidatura” ma l’ennesima disponibilità a caricarsi sulle spalle l’eredità di dare un volto nuovo e soprattutto più aderente alla realtà al Pd che ormai appare sempre ogni giorno di più come una macchina incrostata e arrugginita. In platea erano presenti tutti i big del centrosinistra regionale e cittadino, dal Governatore Eugenio Giani ai neo parlamentari Federico Gianassi e Emiliano Fossi, passando per il sindaco di Empoli Brenda Barnini (citata direttamente da Nardella in un  passo del suo discorso) e anche per l’assessore fiorentino Titta Meucci di Italia Viva al centro negli ultimi giorni delle furibonde polemiche che la toccano indirettamente nello scacchiere complesso dei rapporti fra Dem e Renziani. Assente la segretaria regionale del Pd, la varesina Simona Bonafè, ci sono però il vice presidente del Csm David Ermini e il presidente Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni.

Un evento di oltre due ore, intervallato da contributi video dei sindaci Anne Hidalgo (Parigi), Kostas Bakoyannis (Atene), Ekrem İmamoğlu (Istanbul), Vitalij Klyčko (Kiev), Rafał Trzaskowski (Varsavia). Con un appello finale: “Sabato 26 novembre a Roma convochiamo un’assemblea nazionale con tutte le forze culturali sociali e politiche che credono in un nuovo progetto per il centrosinistra italiano. Non vogliamo stare alla finestra – ha detto il sindaco di Firenze – a vedere le destre che compromettono la rinascita economica e sociale del Paese, alimentano un egoismo sterile ed ideologico nelle comunità, che mortificano l’immagine dell’Italia in Europa. Mi rivolgo a tutti voi stasera, che abbiate votato o meno il PD a queste elezioni, che ne siate già parte o no: partecipate e aiutateci a costruire un progetto nuovo. Dobbiamo essere protagonisti a pieno titolo nel congresso del PD perché sentiamo tutta la responsabilità di cambiare profondamente il partito, chiuso in sé stesso, incapace di rigenerarsi, coniugando e rilanciando le diverse culture che trenta anni fa hanno dato vita al grande progetto e sogno dell’Ulivo. Laici e cattolici, riformisti e progressisti, nord e sud. Perché non esiste una leadership forte e innovatrice senza idee e valori. Ci batteremo per un congresso che non sia la resa dei conti tra gruppi di potere, anticamera di una scissione, ma sia l’occasione di ritrovare una identità forte, una casa comune e plurale che dia voce a milioni di cittadini che non hanno perso la fiducia nella politica, persone come voi”.

A differenza di Matteo Renzi, diversi commentatori ieri sera hanno notato la somiglianza nella metodologia con quanto fece l’ex rottamatore a suo tempo per proporsi a guidare il Pd, la decisione di Nardella di misurarsi a Roma per andare a intercettare il consenso potrebbe far pensare, anzi a questo punto lo è sicuramente, a una visione meno fiorentinocentrica e più nazionale per la scalata (il senatore di Rignano fece l’esatto opposto). Anche per via del numero dei pretendenti alla segreteria che sembra aumentare a ogni ora: da Elly Shlein a Stefano Bonaccini (vice presidente e presidente dell’Emilia Romagna), passando per Paola De Micheli e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci.

Le foto sono prese dalla pagina FB di Dario Nardella

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.