Orsini e Branciaroli ‘Ragazzi Irresistibili’, Bisio porta in scena ‘La mia vita raccontata male’

Bisio ne 'La mia vita raccontata male' (Foto di Marina Alessi)

Due appuntamenti da non perdere alla Pergola e il 22 marzo l’incontro con l’attore, comico e conduttore televisivo già premio Oscar con Mediterraneo di Gabriele Salvatores

Al Teatro della Pergola, fino al 17 marzo Umberto Orsini e Franco Branciaroli sono I ragazzi irresistibili di Neil Simon per la regia di Massimo Popolizio. Un omaggio agli attori, alle loro piccole manie e tragiche miserie. Un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia, che ridà vita a un classico nel tentativo di cogliere ciò che lo rende più vicino a Beckett o a Čechov che a un lavoro di intrattenimento.  In scena con Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale, Emanuela Saccardi.

I ragazzi irresistibili nella foto di Nicolò Feletti

I due protagonisti sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la loro vita dando vita ad un duo diventato famoso come “I ragazzi irresistibili” e che, dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano. Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano insieme per ridare vita a questo testo, che in questi anni è diventato un classico, nel tentativo di cogliere tutto quello che lo rende più vicino al teatro di un Beckett (Finale di partita) o addirittura a un Čechov (Il canto del cigno) che a un lavoro di puro intrattenimento. In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada coi quali ha condiviso tante esperienze tra le più intense e significative del teatro di questi anni.

Ispirata alla vita di una famosa coppia di artisti del vaudeville, Joe Smith e Charles Dale, The Sunshine Boys di Neil Simon debuttò a Broadway nel 1973 con la regia di Alan Arkin. Numerosi e di grande successo nei decenni successivi gli allestimenti teatrali in tutto il mondo e, con la sceneggiatura dell’autore, pluripremiata la versione cinematografica del 1975 diretta da Herbert Ross, protagonisti Walter Matthau e George Burns.

Claudio Bisio in “La mia vita raccontata male” (Foto di Marina Alessi)

Subito dopo dal 19 al 24 marzo, altro appuntamento da non perdere con Claudio Bisio che interpreta La mia vita raccontata male da Francesco Piccolo, regia di Giorgio Gallione. Un monologo che è un po’ romanzo di formazione, un po’ biografia divertita e pensosa, un po’ catalogo degli inciampi e dell’allegria del vivere. Una tessitura variegata e sorprendente, in cui Bisio si muove accompagnato da due musicisti d’eccezione, Marco Bianchi e Pietro Guarracino, che suonano dal vivo le musiche di Paolo Silvestri, per costruire tutti insieme una partitura emozionante, spesso profonda, ma pure giocosamente superficiale, personale, ideale, civile ed etica. Perché la vita, forse, non è esattamente quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda. Lo spettacolo è anche un’indiretta riflessione sull’arte del narrare, su come il tempo modifica i fatti, cancellando i brutti ricordi e magnificando quelli belli, reinventando così il reale nell’ordine magico del racconto. «Ci sono due tipi di storie che si possono raccontare: quelle – scrive Francesco Piccolo – che fanno sentire migliori e quelle che fanno sentire peggiori, ma quello che ho capito è che alla fine ognuno di noi è fatto di un equilibrio finissimo di tutte le cose, belle o brutte; e ho imparato che, come i bastoncini dello shanghai se tirassi via la cosa che meno mi piace della vita, se ne verrebbe via per sempre anche quella che mi piace di più».

Venerdì 22 marzo, alle ore 18:30, Claudio Bisio, Marco Bianchi e Pietro Guarracino incontrano il pubblico. Coordina Matteo Brighenti. L’ingresso è libero con prenotazione online al link https://tinyurl.com/incontrobisio fino a esaurimento dei posti disponibili.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.