Orti sociali e murales di artisti: così il carcere diventa più umano

Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha visitato la casa circondariale Mario Gozzini

Milani davanti all’ingresso di Sollicciano

Orti sociali nei terreni adiacenti all’istituto oggi abbandonati e non curati, murales di artisti famosi per rendere le mura del carcere tela di opere d’arte, piccole attività di lavoro “vero” dentro l’istituto di pena; coltivazione di piante aromatiche e attività di recupero oggetti RAEE, sistemazione dell’ingresso e del giardino interno con nuove piante. Sono solo alcune delle proposte venute fuori durante la visita alla casa circondariale Mario Gozzini, adiacente al più ampio complesso di Solicciano, effettuata dal presidente del consiglio comunale Luca Milani accompagnato dal garante dei detenuti Eros Cruccolini e dalla direttrice Antonella Tuoni.

La struttura ancora dal 1989 svolge la funzione di casa circondariale maschile a custodia attenuata, primo progetto pilota d’Italia. In precedenza Milani era stato in visita all’istituto penitenziario di Sollicciano. “Considero la filosofia di fondo della custodia attenuata – ha detto il presidente del Consiglio comunale – come estremamente importante perché prova a trasformare la condizione della detenzione in una occasione per riflettere e riprogettare la propria esistenza, attraverso l’aiuto e la proposta di attività di formazione e di qualifica professionale”.

Attualmente la casa circondariale ospita 80 persone, alcune delle quali anche in regime di semilibertà. Nel corso della visita sono state descritte le molte iniziative, anche di formazione professionale, che vengono attuate. “La necessità maggiore – continua Milani – è tuttavia di permettere a queste persone, una volta pagato il debito con la comunità, un percorso di inserimento lavorativo. Per evitare il ritorno in carcere forse basterebbe che ciascuno ricevesse anche solo una possibilità, cosa che forse per qualcuno, anche prima, non è stata mai possibile. Con la dottoressa Tuoni, che ringrazio, abbiamo condiviso alcune idee ed ipotizzato alcuni interventi che aiuterebbero a sentire il carcere meno isolato dalla vita della città. Si tratta forse di piccole cose ma abbiamo la necessità di non lasciare indietro nessuno”. Milani successivamente si recherà a visitare l’istituto minorile Meucci.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.