Pd e Lista Nardella stoppano il dibattito sul futuro di Campo di Marte

Le opposizioni lasciano il Consiglio dopo che la maggioranza non ha accolto la richiesta di far parlare i residenti riuniti nel Comitato Vitabilità che adesso non esclude altre forme di protesta dopo le oltre mille firme raccolte contro il progetto di riqualificazione

Pd e Lista Nardella stoppano il dibattito sul futuro di Campo di Marte e per protesta parte delle opposizioni abbandonano il Salone de’ Dugento lasciando che la maggioranza “se la suoni e se la canti”, salvo poi interrompere la seduta per mancanza di un contraddittorio.

I componenti del Comitato Vitabilità in Consiglio

Erano stati tutti i gruppi di minoranza a richiedere un consiglio straordinario per discutere sul piano di riqualificazione del quartiere (strettamente connesso al restauro della stadio Artemio Franchi) che stravolgerà per sempre l’aspetto di uno dei quartieri più verdi ed esclusivi della città. Consiglio straordinario poi mutato in ordinario e con il punto su Campo di Marte relegato in ultima posizione dopo una sterile, inutile e per certi versi anche anacronistica discussione sulla modifica del regolamento dello stesso Consiglio che consentirà l’esposizione perenne sui banchi della Giunta della bandiera della pace. Tanto che Barbara Felleca (Italia Viva) aveva stigmatizzato l’atteggiamento della maggioranza (che pur sostiene) sottolineando che “in discussione per la città c’erano questioni importanti” e che “le priorità erano altre”.

Francesca Marrazza

In aula c’erano anche i cittadini residenti nel quartiere riuniti nel Comitato Vitabilità guidato da Francesca Marrazza che da mesi si stanno battendo contro il progetto e avevano chiesto di essere ascoltati per far conoscere le proprie ragioni. Le opposizioni avevano fatto propria la richiesta, domandando alla presidenza del Consiglio di farli intervenire prima degli assessori, ma non c’è stato nulla da fare. Al termine della riunione dei capigruppo seguita alla sospensione della seduta per cercare un modo per far intervenire i cittadini, Pd e Lista Nardella hanno votato contro questa eventualità. E così quasi tutte le minoranze (in aula sono rimasti solo Cellai di Fratelli d’Italia e Asciuti di Misto-Italexit) e Comitato Vitabilità hanno lasciato il Salone de’ Dugento mentre gli assessori Cecilia Del Re (urbanistica) e Stefano Giorgetti (mobilità e infrastrutture) hanno fatto i loro interventi in un clima quasi surreale. «Siamo usciti anche noi dall’aula, delusi ed arrabbiati abbiano — dice Francesca Marrazza, portavoce comitato Vitabilità —. È stato chiaro l’intento della maggioranza di non farci parlare. Hanno asserito che non ci fosse il clima adatto: noi abbiamo seguito tutto l’iter burocratico per richiedere questo consiglio straordinario; da parte nostra c’era solo voglia di farci ascoltare e di fare delle domande. Invece ci hanno trattato come degli ospiti, non come cittadini. Ci chiediamo che paura Siamo rimasti in silenzio, pazientemente, mentre assessori e consiglieri della maggioranza si parlavano addosso sulla bandiera della pace. È stata una brutta pagina di politica. Porteremo le nostre istanze altrove, anche a Roma se necessario. Da parte nostra c’è sempre la voglia di confrontarsi. Abbiamo scritto all’assessore Giorgio, invitandolo ad un incontro al Quartiere 2».

“Quello che è avvenuto in Consiglio comunale – attacca Lorenzo Masi, Movimento 5 Stelle – è qualcosa di non democratico. Avevamo chiesto un consiglio straordinario, che il presidente del Comitato Vitabilità potesse intervenire e ci è stato detto che non era possibile. A questo punto non ci è rimasto altro da fare che togliere le tessere e lasciare la discussione al partito di maggioranza”. “Il senso politico della richiesta delle opposizioni era dare riconoscimento a una mobilitazione importante, che ha raccolto tante firme ed evidenziato una lampante preoccupazione, dovuta soprattutto all’insufficiente tutela del verde e all’ipotesi dell’area commerciale”, aggiungono anche Palagi e Bundu di Sinistra Progetto Comune. Per il Pd invece il capogruppo Nicola Armentano sottolinea che “il dibattito era stato chiesto dalle opposizioni e che c’era modo per tutti i gruppi di parlare e portare le istanze dei cittadini” tacciando poi le opposizioni di “poca serietà”.

Dal canto loro Del Re e Giorgetti non hanno fatto altro che ripetere quanto già si conosceva tessendo lodi e bontà di un progetto che non solo continua a suscitare dubbi e perplessità ma come più volte detto andrebbe a stravolgere l’intera essenza di un quartiere con un nuovo centro commerciale (Esselunga o Coop?), un albergo di cui non si vede e sente la necessità e strutture commerciali, dedicate al terziario e al direzionale che ne snaturerebbero per sempre la vocazione “green”. Sorvolando naturalmente sugli alberi che andrebbero sacrificati per condurre in porto tutta l’operazione. Ulteriore nota stonata l’intervento del presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi che ha accusato il Comitato Vitabilità di essere “politicizzato” e “di non riuscire nemmeno a fare bene politica”. Affermazioni che il Comitato restituisce seccamente al mittente. “La sensazione è quella di aver subito un’ingiustizia”, conclude Marrazza che non esclude nuove forme di protesta. “Non ci hanno lasciato parlare. Se fossimo in altro periodo si potrebbe dire che ci hanno messo il bavaglio. Hanno sfoderato i loro muscoli contro dei cittadini. Noi non abbiamo voluto partecipare a questo gioco politico”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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