Campo di Marte, Consiglio Comunale urgente sul futuro del quartiere

La richiesta sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione dopo la mobilitazione del Comitato Vitabilità che si batte da settimane contro la riqualificazione del quartiere prevista nel progetto di restauro del Franchi

Francesca Marrazza

Un Consiglio Comunale straordinario e urgente, da tenersi il prima possibile, per discutere del futuro di Campo di Marte alla luce del progetto di restauro della stadio Artemio Franche che però in parallelo prevede anche la riqualificazione pesante del quartiere che potrebbe essere completamente stravolto non solo dal passaggio della nuova linea della tramvia piazza Libertà-stadio-Rovezzano ma anche e soprattutto dai profondi interventi previsti (albergo, centro commerciale, terziario, direzionale, un nuovo palazzetto, la cancellazione del Centro Astori e di tutte le strutture a verde nelle immediate vicinanze con la sola eccezione dei Giardini Galli, lo spostamento dell’area Skate). La richiesta, firmata da tutti i gruppi di opposizione, è stata presentata questa mattina in conferenza stampa alla quale hanno partecipato Movimento 5 Stelle, Sinistra Progetto Comune, Lega, Gruppo Centro e Fratelli d’Italia oltre naturalmente il Comitato Vitabilità nato spontaneamente che in queste settimane ha ingaggiato una dura lotta contro l’ipotesi di trasformazione supportata dalla raccolta di oltre 1.200 firme.

“Le nostre perplessità – spiega Francesca Marrazza, presidente del Comitato Vitabilità – riguardano innanzitutto la considerazione per l’amministrazione che Campo di Marte sia un quartiere squalificato: invece non è così perché è ben servito. Dunque non si capisce se questa riqualificazione serva a noi oppure solo al Comune. Siamo d’accordo con il progetto del restauro dello stadio perché ci fa piacere che l’impianto e la Fiorentina restino a farci compagnia malgrado qualche disagio durante le partite casalinghe. Quello che non ci piace sono gli annessi al restauro: di centro commerciale, hotel e centro direzionale non ne abbiamo bisogno. Ci avevano promesso un parco e vogliamo un parco, ci avevano promesso cemento zero e vogliamo cemento zero. 15mila metri quadri di strutture non sono cemento zero. C’è poi il problema tramvia, che noi chiamiamo Attila: è sotto gli occhi di tutti perché il percorso della nuova linea comporterebbe la distruzione dei nostri viali. Secondo i nostri calcoli sarebbero 460 gli alberi da abbattere: insomma un disastro che andrebbe a snaturare anche l’arredo urbanistico di Campo di Marte e di Coverciano. La tramvia corre parallela alla ferrovia e quindi oltre a essere un doppione ci mette a distanza con l’altra parte della città con due strutture. Poi comprometterà la viabilità del quartiere, porterà al cambio delle abitudini dei consumatori e i negozi che andranno a ramengo. Noi vogliamo combattere questa battaglia non solo per Campo di Marte ma soprattutto per Fiorenze perché Campo di Marte è uno dei parchi fiorentini, non deve assolutamente essere edificato”.

Al termine dell’incontro con i giornalisti, al quale hanno partecipato anche alcuni attivisti del Comitato, la richiesta è stata portata all’attenzione del presidente del Consiglio Comunale Luca Milani nella conferenza dei capigruppo che si è svolta oggi. Adesso dovranno trascorrere 20 giorni prima che la seduta sia convocata. Il documento è stato firmato anche da Forza Italia e Gruppo Misto – Ital Exit non presenti però alla conferenza stampa.

Vogliamo dare voce a una parte di Firenze che questa amministrazione intende mercificare – aggiunge Roberto De Blasi, capogruppo M5S -. Stiamo dicendo a gran forza che la riqualificazione dello stadio non c’entra con un’operazione edilizia che nulla ha a che fare con la volontà dei residenti i quali hanno paura per i loro centri commerciali naturali, per il futuro delle attività che già esistono e si sostentano nonostante le crisi che stiamo attraversando. Noi intendiamo dare voce a questi cittadini con trasparenza e soprattutto dicendo la verità su come stanno veramente le cose. I cittadini devono sapere e conoscere quale sarà il futuro del loro quartiere”. Per Federico Bussolin (Lega) è “immorale ridisegnare un intero quartiere della città senza consultare prima abitanti e commercianti. Ma se fossi Nardella non starei così sereno: anche a Roma ci sono perplessità sul progetto della sua giunta. Il consiglio comunale straordinario sia l’occasione per ripartire da capo”.

Da sinistra: De Blasi (M5S), Bussolin (Lega), Bocci (Centro), Bundu (SPC) e Masi (M5S)
Da sinistra: Sollazzo (FdI), Marrazza, De Blasi (M5S) e Bussolin (Lega)

Bene che si cominci a discutere anche per Jacopo Cellai (FdI) “prima che si cominci a scavare. Quando vediamo quanto sta accadendo in via Cavour comprendiamo come lì sia mancata una voce forte da parte della cittadinanza. Lo stesso non avvenga a Campo di Marte. Questa è un’amministrazione anche contraddittoria: fa di tutto per convincere i fiorentini ad abbandonare l’uso dei mezzi privati e poi va a costruire un mega parcheggio in via Campo d’Arrigo. Quello che non va in questo progetto è proprio tutto ciò che riguarda la mobilità”. Ubaldo Bocci (Centro) esprime forti dubbi sul sondaggio presentato dal sindaco Nardella e aggiunge. “Perché non sfruttare la ferrovia che già c’è per collegare in pochi minuti Santa Maria Novella con la stazione di Campo di Marte? Vogliono buttare giù la palestra dell’Agricoltura per far posto ad un palazzetto da 700 posti quando c’è già il Mandela Forum con gli altri impianti di San Marcellino e Coverciano, assurdo”.

Nicola Armentano e Fabio Giorgetti, rispettivamente capogruppo e presidente della Commissione Sport entrambi Pd, liquidano invece l’incontro di oggi come “un’operazione intrisa di populismo e demagogia, che non porta da nessuna parte. C’è stato un sondaggio tra i cittadini che ha dato esiti chiari. Non ci sottraiamo al dibattito ma vediamo in questa richiesta solo l’ennesima occasione di ricerca di visibilità da parte delle opposizioni unite e di aizzare un polverone su un percorso, anche di partecipazione, già intrapreso. Quella per Campo di Marte è una vasta operazione di rigenerazione urbana che cambierà volto a un intero quartiere”. Proprio quello che gli abitanti non vogliono.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.