Pronta al debutto in autunno l’App Covid Healer, arma in più per battere il virus

Presentato oggi in Senato dal professor Andrea Stramezzi il nuovo servizio che consentirà a chiunque si ammali di reperire subito e gratuitamente un medico che lo segua e curi. “Lo scopo sarà di individuare i fattori di rischio e modulare le cure secondo la minore o maggiore predisposizione all’aggravamento della malattia”

Il professor Andrea Stramezzi

E’ iniziato il conto alla rovescia per Covid Healer ( curare il Covid) la nuovissima applicazione internazionale, che sarà attiva di qua e di là dall’ Oceano  e consentirà a chiunque si ammali di reperire, prontamente e gratuitamente, un medico che lo segua e lo curi.

“Oggi ho presentato, con orgoglio ed un po’ di emozione, questo servizio innovativo, al Senato, nell’ambito del Convegno Internazionale sul Covid19, che si sta svolgendo a Roma – dice il professor Andrea Stramezzi ideatore e presidente di Covid Healer- e in autunno l’App potrà fare il suo debutto“. Con la  raccolta fondi, (Covid Healer IBAN : IT60H0834013000000002119568 ; BIC CODE: CCRTIT2TPAD) lanciata un mese fa, è già stata reperita  una parte dei 200mila euro che consentiranno sia di seguire e monitorare i pazienti che di avviare la ricerca su un enzima che potrebbe essere legato alla mortalità da virus.

“A Baden- sottolinea il professor Stramezzi- un gruppo di studio si è focalizzato sul  cosiddetto sistema antigenico  leucocitario umano ( HLA-System) ed ha trovato prove  che il sottotipo Hla ( chiamato HLA*04:01) è associato ad un decorso grave” . Questa scoperta assieme ad altre recentissime fatte in Arizona, stimolano ad approfondire gli studi per capire chi potrebbe essere più o meno a rischio di contrarre la malattia in modo severo. “Lo scopo della ricerca che avvieremo quando sarà attiva l’App, che potrà essere facilmente scaricata su computer, telefonini e tablet – continua il professore- sarà proprio quello di individuare i fattori di rischio e poter quindi modulare le cure in base alla minore o, maggiore, predisposizione individuale all’aggravamento della malattia”. 

Sul fronte delle cure si registra, intanto, un grande fermento internazionale. All’ospedale di Udine, il dottor Amato De Monte, ha avviato una cura con l’ozono, già lungamente utilizzato per curare le piaghe. Il sangue del paziente infetto viene prelevato e ozonizzato poi reimmesso nell’organismo. Con 5 sedute si sono avuti buoni risultati. In Svizzera, a Bellinzona, gli studiosi hanno scovato un anticorpo che può sconfiggere le varianti e dopo test su volontari che inizieranno in ottobre, a dicembre 2022, potrebbe essere pronto un nuovo farmaco, contro il virus. “In attesa che altre cure e terapie possano venirci in aiuto- conclude Stramezzi- con l’approssimarsi dell’autunno consiglio a tutti, vaccinati e non, di  prendere le  vitamine D3 , K2 e C, alleate preziose della nostra salute, di fare sport e cercare di rimanere in forma,  non  andando sovrappeso, per avere una buona risposta anticorpale”.

E. Ra.

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