Quelle ‘streghe’ così demonizzate ma soltanto donne che non si adeguano alla normalità

E’ il tema di Avamposti TeatroFestival 023 che prende il via domani fino a dicembre con 14 spettacoli, 4 prime assolute e le interpretazioni di Elena Arvigo, Giorgio Colangeli, Antonella Attili

È “streghe” il tema di Avamposti TeatroFestival 023 organizzato a Firenze dal Teatro delle Donne in programma da settembre a dicembre 2023. La strega rappresenta l’archetipo di donna mostruosa, demonizzata perché padrona del proprio corpo e della propria sessualità. La caccia alle streghe fu una vera e propria guerra contro le donne, per annientare il loro potere sociale. Streghe erano tutte coloro che non rientravano in un criterio di “normalità”: donne sole, mendicanti, levatrici, guaritrici, prostitute, adultere, donne che abortivano o che praticavano l’aborto. Ma le streghe esistono ancora oggi, sono tutte quelle donne che non si adeguano, che restano ai margini, fuori dalle regole e dai ruoli prestabiliti, quelle che scelgono di non avere figli, di non essere mogli e concorrere invece a professioni e carriere da cui sono state storicamente escluse. Avamposti invita ad una full immersion in questo mondo alternativo e dissacrante.  

Berardi e Casolari in Lidodissea

Si parte nel cortile di Villa Vogel dove mercoledì 6 settembre Angela Antonini presenterà in anteprima “Sexton | Poetry&Rock”, progetto nel segno della poetessa e performer Anne Sexton, artista che forzò i limiti imposti alle donne da un’America perbenista e osservante.In scena con Angela Antonini ci sarà il chitarrista Donato Demita.  Giovedì 7 e venerdì 8 settembre lo humour nero di “Cosa ti cucino, amore?”, commedia di Linda Brunetta (TV delle Ragazze), interpretata da Caterina Casini, Maddalena Rizzi, Carlina Torta. Chiuderà sabato 9 settembre Raffaella Azim con il reading “Non seppellitemi viva” dedicato alla poetessa e scrittrice russa Marina Cvetaeva, ricostruendone la personalità complessa toccandone tutte le corde. Da giovedì 14 settembre il Teatro delle Donne tornerà nella “sua nuova casa”, il Teatro Goldoni di Firenze. La stagione prenderà il via con la prima nazionale di “Lo straordinario dell’ordinario”, spettacolo tratto dall’opera di Clarice Lispector, scritto e interpretato da Cristina Abati. Sabato 16 settembre andrà in scena “Lidodissea”: la nuova produzione della Compagnia Berardi Casolari parte dall’analisi dell’Odissea omerica – dei personaggi, delle dinamiche e delle tematiche presenti – per riscrivere una nuova storia.

Una immagine di Witch is

Martedì 19 e mercoledì 20 settembre, sempre al Teatro Goldoni, la prima assoluta del Teatro delle Donne “Witch is”, progetto teatrale di Landi/Mignemi/Paris che riflette sulla figura della strega. Finalista al bando Regist* Under 35 della Biennale Teatro di Venezia 2022, lo spettacolo esorcizza l’archetipo di donna mostruosa: Eleonora Paris, Cristiana Tramparulo, Giorgia Iolanda Barsotti trasformano la parola in poesia, filastrocca, formula magica, confessione, canzone, gettando la luce su una violenza rimossa. “Le Volpi” è il nuovo lavoro di Lucia Franchi e Luca Ricci che attraversa la provincia italiana per indagare le logiche della politica, venerdì 22 settembre al Goldoni insieme a un trio d’eccezione: Antonella Attili, Giorgio Colangeli e Luisa Merloni. Da venerdì 22 a domenica 24 settembre, al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, Gabriele Giaffreda, Barbara Esposito, Monica Bauco presentano in prima assoluta “Conversations after sex” di Mark O’Halloran. Sabato 30 al Goldoni chiude il programma di settembre “The global city – A journey beyond borders”, testo di Nicola Pianzola ispirato a “Le città invisibili” di Italo Calvino con un coro scenico di giovani danzatori.

Angela Antonini interpreta Ann Sexton

Si riparte con un’altra prima assoluta, “Arlecchino servitore del prodotto interno lordo” affidata al drammaturgo e regista Filippo Renda, in scena con Antonio Fazzini, Margherita Galli, Vieri Raddi, da venerdì 6 a domenica 8 ottobre al Teatro Goldoni: l’analisi critica di un sistema sociale che impone la sostituzione dall’unità di spazio con l’unità di tempo. Venerdì 20 ottobre omaggio al drammaturgo e scrittore Massimo Sgorbani, recentemente scomparso, con uno dei suoi testi più particolari, “Angelo della gravità”, ispirato a un fatto realmente accaduto: la mancata impiccagione di un condannato a morte, perché troppo pesante. Con Fabio Mascagni, regia di Alvia Reale.

Dalla penna di uno dei maggiori scrittori francesi, Jean Claude Grumberg, sgorga “La merce più preziosa”, testo che racconta la Shoah come una favola per uno spettacolo che il Teatro delle Donne presenta in anteprima sabato 28 e domenica 29 ottobre ancora al Goldoni. La versione italiana è a cura di Claudia Della Seta, in scena con Sofia Diaz e Antonio Fazzini. Una giovane giornalista, una carriera ben avviata, il precariato. “Una storia contrario” è il libro in cui Francesca De Sanctis ripercorre la sua esperienza al quotidiano L’Unità. Il testo teatrale, sempre di Francesca De Sanctis, che venerdì 3 e sabato 4 novembre approda sul palco, interpretato e diretto da Elena Arvigo. E ancora, venerdì 22 dicembre nuova versione di “Sexton | Poetry&Rock”, in occasione del Natale, con spettacolo e cena insieme agli interpreti.

Le iniziative proposte al pubblico si alterneranno a prove, laboratori, progetti. Al via anche tre seminari della Scuola Nazionale di Scrittura Teatrale del Teatro delle Donne. Biglietti da 5 a 15 euro (riduzioni per over 60, under 25, soci Coop, Arci, Uisp, ATC, residenti nei Quartieri 4 e 1 e iscritti ai corsi di formazione del Teatro delle Donne). Info, prenotazioni e prevendite sul sito ufficiale www.teatrodelledonne.com (tel. 055.2776393 – teatro.donne@libero.it), prevendite online anche su www.ticketone.it.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.