Quello slalom assurdo tra tavolini imbanditi

Stasera in vigore l’ordinanza anti assembramento del Comune per Santo Spirito e altre cinque zone critiche della città. Ma intanto si apre un altro fronte: quello dei tavolini che nelle stradine del centro storico impediscono il passaggio a persone e mezzi di soccorso

Difficile non essere d’accordo con il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco il quale ha espresso forti dubbi e perplessità dal punto di vista della sicurezza e del passaggio dei mezzi di soccorso dopo aver visto la distesa di tavolini che ormai senza soluzione di continuità “orna” per così dire strade e stradine del centro storico in un unico e lunghissimo “tavolone” dove l’importante è mangiare, mangiare, mangiare come se non ci fosse un domani, dimenticandosi anche delle più elementari norme di contenimento del Covid.

Le foto che pubblichiamo sono emblematiche e sono state scattate soltanto alcuni giorni fa tra via Santa Elisabetta, via dei Cerchi dove addirittura la strada è chiusa dal giovedì alle domenica dalle 18 alle 23 (ci si augura che nessuno si senta male o nessuno chiami i Vigili del Fuoco per una fuga di gas, perché allora davvero ci sarebbe da divertirsi…), via delle Oche, in cui si è costretti a fare uno slalom tra i vari tavolini apparecchiati per raggiungere un hotel, un negozio o semplicemente la propria porta di casa. E le cose non vanno meglio da Santa Croce a via Palmieri a via delle Belle Donne. Nelle ultime ore la Prefettura, proprio sulle perplessità evidenziate dal comandante dei Vigili del Fuoco ha revocato a una quarantina di ristoratori la possibilità di tenere fuori sedie e tavolini perché non rispettavano il passaggio di 3,5 metri per il transito dei mezzi di soccorso. E subito immediate sono partite le proteste dei ristoratori interessati che avrebbero già contattato i legali per presentare un ricorso al Tar. Magari poi potrebbero spiegarlo loro alla famiglia di quella persona che necessita l’intervento di un’ambulanza come mai il mezzo non è arrivato in tempo utile per salvarle la vita, ma questo si sa è un altro discorso… perché appunto l’importante è recuperare i denari non fatti a causa della pandemia. E poco importa se per recuperarli i prezzi si ritoccano al rialzo, e non di poco. Il direttore di Confcommercio Franco Marinoni ne comprende le motivazioni e si dice pronto a sostenerli. Confesercenti invece ha chiesto al Comune un nuovo confronto in Prefettura per capire se ci possono essere soluzioni alternative. Va detto anche che è stato il Comune a concedere questa possibilità a ristoranti, pub e bar.

Intanto stasera va in scena la nuova ordinanza anti assembramento voluta da palazzo Vecchio per sei zone critiche della città e in particolare per Santo Spirito (https://www.lamartinelladifirenze.it/movida-il-divieto-di-stazionamento-si-allunga-fino-alle-6-del-mattino/) dopo quanto avvenuto venerdì e lunedì scorso sul sagrato e sull’abside laterale della Basilica. Anche qui i tavolini si sprecano, tanto che ormai hanno “colonizzato” più della metà della piazza. Perché in fondo in questa città e in questo particolare momento quello che è più importante è mangiare, mangiare, mangiare. E bere, bere fino a non poterne più.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.