“Renzi non se n’è mai andato da Palazzo Vecchio”

Dopo il rimpasto deciso dal sindaco Dario Nardella che ha portato all’ingresso in Giunta di Italia Viva con Titta Meucci, minoranze concordi

Il sindaco Dario Nardella

Più o meno come in Consiglio Regionale. Con una piccola differenza, che potrebbe essere addirittura un’aggravante: a Palazzo del Pegaso lo scranno era stato garantito o supportato da quel 4,47% su base Toscana. L’operazione che ne era seguita, vicepresidenza della Regione e assessorato all’agricoltura per Stefania Saccardi, spregiudicata quanto si vuole fino a mettere più volte in discussione l’accordo trovato a fatica col Governatore Eugenio Giani ma perfettamente in linea col modo di agire del senatore di Scandicci (… E’ la politica bellezza…), in fondo non era niente di più di un “già visto” al quale Matteo Renzi ha abituato più volte.

Ma a Palazzo Vecchio, secondo molti osservatori delle cose politiche fiorentine, si è andati ben oltre. Perché in questo caso il punto importante è che Italia Viva una sua rappresentanza in Consiglio Comunale non ce l’ha, ma nel rimpasto di Giunta deciso dal sindaco Dario Nardella dopo l’approdo in Regione di due suoi pezzi pregiatissimi, Cristina Giachi e Andrea Vannucci, è riuscita a ottenere un’altra poltrona pesante: quella dei lavori pubblici affidata alla fedelissima Titta Meucci, già assessore all’urbanistica con Renzi e consigliere regionale uscente Pd non ricandidatasi a questo punto forse ben sapendo che per lei, in caso di elezione del vicesindaco fiorentino e dell’assessore al welfare ormai entrambi ex, sarebbe stato pronto un incarico di prestigio nel nuovo esecutivo di Palazzo Vecchio che di fatto ha sancito appunto l’ingresso dei renziani nella Sala degli Otto.

Matteo Renzi

O per meglio dire il ritorno, anche se qualcuno fa notare in maniera molto maliziosa che il fantasma di Matteo Renzi non se ne è mai andato via e continua ad aleggiare in modo pesante e rapido nelle stanze più o meno segrete del palazzo di governo.

Nel nuovo assetto il vicesindaco entrante è Alessia Bettini che mantiene le deleghe che aveva prima. L’altro ingresso è Benedetta Albanese (attuale vicecapogruppo Dem) che si occuperà di sicurezza, casa, lavoro, formazione e pari opportunità. Il rimpasto ha anche rimescolato gli incarichi rafforzando Cecilia Del Re (avrà anche il coordinamento dei piani del Recovery Fund), Sara Funaro (oltre all’educazione si aggiunge il welfare) e Federico Gianassi che si occuperà anche di tenere i rapporti con la Regione.

“Arriva ufficialmente Italia Viva – commentano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Spc) – anche se l’ombra di Renzi non ha mai abbandonato Palazzo Vecchio. La continuità segna una decisione che ha il sapore di stanchezza e non è frutto di alcuna riflessione pubblica o confronto con il Consiglio comunale. Facciamo i nostri auguri alle nuove assessore, sapendo che ci attendono anni di confronto e probabile scontro su tante tematiche ancora irrisolte, a partire dalle residenze e dall’emergenza abitativa. Sulle cariche di consiglieri e consigliere speciali siamo purtroppo al ridicolo. Si fa prima a contare chi non ha un ulteriore incarico, oltre a quello di consigliere o consigliera comunali. Si conferma la scarsa stima che il Sindaco ha di quanto sarebbe previsto dalle leggi e dal quadro costituzionale”.

Per il capogruppo del M5S Roberto De Blasi è “la scia di quanto è avvenuto in Regione. Siamo sorpresi dalla decisione di Nardella perché crediamo che chi ricopre un ruolo istituzionale debba necessariamente passare dal vaglio degli elettori attraverso il voto”. Mentre Federico Bussolin (Lega Salvini) sottolinea che “dopo un anno di mandato Renzi torna a casa a Palazzo Vecchio. Nardella rimane una sua creatura: alla narrazione secondo cui adesso sarebbero lontani cugini non avevo mai creduto. Un gioco di poltrone sopra Firenze che difficilmente porterà frutti concreti e positivi”.

Conclude Alessandro Draghi (Fratelli d’Italia): “Non mi esprimo sui due nuovi assessori né sulla vice sindaca, che ha meriti inferiori rispetto a Del Re o a Gianassi. Nardella ha adesso 15 consiglieri speciali: fra poco avrà più consiglieri lui che l’intero consiglio comunale di Firenze”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.