Restyling del Franchi, è già tempo di polemiche e (forse) di ricorsi

Lo studio Populus, pur essendo entrato nella rosa finale, è stato escluso per vizio di forma. Mentre sui social e sui media la prima impressione di cittadini e tifosi è di un “progetto brutto”. E Fratelli d’Italia solleva dubbi sull’assenza della presidente della commissione internazionale Odile Decq

La planimetria del progetto con il nuovo Franchi e il nuovo Campo di Marte

Nemmeno 24 ore dopo la proclamazione del vincitore del concorso di idee per la ristrutturazione dello stadio Franchi di Firenze e del quartiere del Campo di Marte ed ecco arrivano le prime polemiche con contorno anche di un possibile ricorso.  Ad annunciarlo, attraverso i microfoni di Lady Radio, lo studio internazionale Populus, che ha realizzato il nuovo impianto del Tottenham. La loro proposta ruotava attorno a quella di un parco urbano senza barriere, in grado di aprirsi ai visitatori creando una serie di paesaggi ondulati capaci di richiamare le colline fiorentine, con le nuove strutture dello stadio interamente inserite all’interno dell’opera originale. Il progetto, pur essendo entrato nella rosa finale, è stato però escluso per un vizio di forma e l’architetto Luca Dini, uno dei progettisti, ha subito chiesto di far luce sulle motivazioni. “Siamo tra i due studi esclusi – ha detto intervenendo ai microfoni di Lady Radio. Aprendo un file sono venuti fuori i nomi, mentre il concorso era anonimo. Il nostro lavoro, dunque, non è stato nemmeno valutato. Faremo ricorso: per me quello che ha vinto è il più brutto degli otto progetti. Avrei voluto concorrere, avrebbero potuto toglierci punti, ma non escluderci”.  A rispondere, a stretto giro di posta, è stato lo stesso sindaco di FirenzeDario Nardella: “Avevamo già messo in conto possibili ricorsi, anche perché questo è stato il più difficile e ambizioso concorso internazionale mai realizzato in Italia negli ultimi anni. Gli uffici del Comune hanno fatto un ottimo lavoro nel supporto giuridico alla giuria internazionale, dunque siamo tranquilli. Per quanto riguarda i tempi, qualunque ricorso non inficerà la tempistica perché, grazie alle norme introdotte dal Governo sui contenziosi amministrativi relativi ai progetti finanziati dal Pnrr o da fondi correlati, questi non comportano la sospensiva: vengono risolti “a valle” della realizzazione dell’opera”.

Così invece il progetto immagina l’auditorium sotto la Maratona

Ma non c’è soltanto il possibile ricorso ad animare il dibattito in città. A moltissimi, sui social e anche intervistati da radio, Tv e stampa locale, il nuovo progetto è sembrato, brutto. Molto brutto. C’è addirittura chi, durante la diretta social della presentazione a Palazzo Vecchio lo ha paragonato a “un capannone della Mercafir”. Fratelli d’Italia infine solleva perplessità sull’assenza, definita “curiosa” della presidente della commissione giudicatrice Odile Decq, mentre secondo il partito di Giorgia Meloni dubbi nascono sulla vice presidente Giovanna Carnevali” che invece era presente. “La Carnevali – aggiunge il capogruppo Alessandro Draghi – è infatti direttore esecutivo del piano urbanistico di Neom, la megagalattica e avveniristica città saudita sulle sponde del Mar Rosso che costringerà ad evacuare circa 20 mila persone appartenenti alla tribù degli Howeitat dall’area del cantiere. La città venne annunciata nel 2017 alla conferenza Future Investment Initiative a Riyadh, in Arabia Saudita , dal principe ereditario arabo Mohammad bin Salman, divenuto ‘famoso’ per essere il presunto mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi a Istanbul. Da lei, una volta apprese le notizie, ci si sarebbe aspettati una presa di distanza dal principe come fece il suo collega Norman Foster, ma così non è stato. Ci chiediamo cosa ne pensi il sindaco Nardella, primo cittadino di Firenze, città di pace e accoglienza, sempre in prima fila per i diritti umani”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.