Restyling Franchi e riqualificazione di Campo di Marte, Lega chiede consiglio di quartiere aperto

Giovanni Galli: “Servono maggiori certezze, qui non si interviene solo sullo stadio: il rischio è di avere 10-12 anni di disagi con tutte le conseguenze per residenti e attività economiche. Con la Fiorentina che potrebbe andare a giocare anche da un’altra parte”

La Lega Salvini chiederà un Consiglio di quartiere aperto, allargato a sindaco e giunta, sul restyling dello stadio Artemio Franchi e la riqualificazione dell’area di Campo di Marte. La richiesta, supportata anche dagli altri gruppi di opposizione, è già stata presentata e la seduta potrebbe tenersi a maggio. L’iniziativa è stata annunciata questa mattina durante la conferenza stampa tenuta davanti all’ingresso del “Vecchio Comunale”, presenti oltre al capogruppo del Carroccio a Palazzo Vecchio Federico Bussolin e alla consigliera Michela Monaco, il consigliere regionale Giovanni Galli e gli esponenti leghisti al Q2 Manfredi Ruggiero, Alberto Basile e Federico Pericoli.

“Noi siamo qui perché è passato un po’ di tempo dalla presentazione del progetto  – ha esordito Bussolin – e sono iniziati i dubbi e le domande dei cittadini. Siamo qui per rappresentare questi dubbi e per sollecitare l’amministrazione a prendere un piglio decisamente più concreto per spiegare come e quando si faranno i lavori e, soprattutto, condividerli con i cittadini. Al di là delle cerimonie e delle sfilate per annunciare il vincitore”.

Un consiglio monotematico, dunque così da poter accogliere riflessioni e proposte su temi fondamentali come il percorso tramviario e la ZTL ipotizzata nell’area, le conseguenze che ci saranno nel quartiere non solo per i residenti ma anche per le attività economiche, vedi ad esempio il mercato: “Questi stravolgimenti, positivi o negativi che siano – ha aggiunto Ruggiero – non possono piovere dal cielo e basta, hanno bisogno di un coinvolgimento pieno degli interessati”.

Decisivo comunque tra un mese sarà vedere il progetto definitivo come ha ribadito anche Giovanni Galli, indimenticato portiere della Fiorentina e della Nazionale: “Siamo dubbiosi – ha spiegato -. Non vogliamo fare polemiche ma avere delle risposte. Servono maggiori certezze perché qui non si interviene solo sullo stadio: ci sarà l’interramento del viale Paoli, ci sarà un “buco” (dove adesso c’è il Centro Astrori ndr) che dovrà recepire parcheggi, centro commerciale. Si parla di 50 metri per 100, poi ci sarà la tramvia. Tutto questo comporterà delle grandi difficoltà. Vorremmo sapere dall’amministrazione, per esempio, quali lavori inizieranno prima e come verranno svolti: perché se verranno svolti in contemporanea è un conto altrimenti io credo che il quartiere per i prossimi 10-12 anni rischia delle grandi difficoltà e disagi a causa dei cantieri”.

Sul giudizio qualitativo del progetto Galli è molto prudente: sostanzialmente non stravolge lo skyline di Firenze con quella sua lamina sottile a copertura, così come immaginato nei pochissimi rendering fin qui mostrati. “Non si doveva stravolgere quello che è il sapore di questo quartiere – continua -: abbiamo visto dei progetti che erano innovativi, che si riferiscono forse più a città del Nord Europa. Noi abbiamo bisogno di mantenere una linearità: già abbiamo regalato una parte di Firenze per il Palazzo di Giustizia che mi sembra sia tutto tranne una cosa compatibile con la città di Firenze. Ma la perplessità nasce da quello che ci sarà sotto la tettoia perché in fin dei conti rimarrà lo stesso stadio di prima, servirà sempre comunque la manutenzione del vecchio stadio”. Fondamentale sarà, e qui torna a ripetere il concetto di partenza, il cronoprogramma degli interventi altrimenti il rischio è “che non riusciremo a vedere il termine dei lavori, forse i miei nipoti ci riusciranno e la Fiorentina credo che abbia i nostri stessi dubbi: sulla parte commerciale e sugli interventi allo stadio. Credo sia difficile che possa giocare al Franchi durante i lavori, non so come si possano realizzare delle tribune e delle curve nuove davanti a quelle esistenti, tra l’altro abbassando anche il campo di calcio di quattro metri. E poi la Fiorentina non è obbligata a giocare dentro lo stadio del comune. Può decidere di fare una cosa diversa e andare in un’altra città: il proprietario è Commisso”.

Nel corso della Conferenza stampa è stata anche presentata la mozione a prima firma di Michela Monaco che mira a rendere più accessibile in futuro lo stadio Franchi: “Oggi una persona disabile quando va a vedere la Fiorentina – dice Monaco – viene relegata in un piccolo settore dello Stadio, senza la possibilità di poter stare con gli amici che, magari, si trovano in tribuna o in curva. La nostra mozione intende rendere accessibili tutti i settori per le persone con disabilità motoria”. 

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.