Rodolfo, Marcello, Colline, Schaunard: improbabili ragazzi di vita del rapporto Puccini-Pasolini

Sarà il filo conduttore della 68a edizione del Festival che si svolgerà dal 15 luglio al 17 settembre. Quattro le opere in programma fra cui la ripresa dell’osannata Turandot col finale di Luciano Berio e una speciale Boheme con gli artisti del Teatro di Leopoli omaggio all’Ucraina

Il direttore artistico Giorgio Battistelli

Cosa c’entra Giacomo Puccini con Pier Paolo Pasolini? Difficile da dire, perché si fa una gran fatica a immaginare i quattro amici allegri e spensierati di Boheme come ragazzi di vita delle borgate romane così drammaticamente dipinti con quel bianco e nero che  scava dentro dal regista, scrittore e giornalista friuliano. Eppure l’eventuale rapporto tra il compositore lucchese e l’autore degli “Scritti corsari”, di cui ricorre il centenario della nascita, sarà il filo conduttore principale della 68a edizione del Festival Pucciniano che si svolgerà dal 15 luglio al 17 settembre nella bellissima cornice del Gran teatro all’aperto di Torre del Lago, la turris eburnea pucciniana per l’appunto. L’altro, nell’anno europeo dei Giovani, sarà la “meglio gioventù” anche questo chiaro riferimento all’opera pasoliniana con quattro nuove commissioni, come già accaduto in precedenti edizioni, affidate ad altrettanti giovani compositori.

Il festival è stato presentato nella Sala del Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze alla presenza del presidente della Regione Toscana  Eugenio Giani, della presidente della Fondazione Festival Pucciniano Maria Laura Simonetti, del direttore artistico Giorgio Battistelli e del vice sindaco del Comune di  Viareggio Valter Alberici. Quattro i titoli del repertorio pucciniano che saranno rappresentati: Tosca e La Rondine con gli allestimenti frutto delle collaborazioni con il teatro dell’Opera di Roma e col Maggio Musicale, Madama Butterfly e Turandot produzioni invece del Festival con l’incompiuta che verrà eseguita nuovamente con il finale scritto da Luciano Berio, al posto di quello tradizionale di Alfano, che l’anno scorso riscosse un enorme successo. In programma ci sarà anche una speciale Boheme del Teatro di Leopoli (nel gran teatro all’aperto di torre del Lago, con 140 tra tecnici e artisti accolti a Torre del Lago) e un omaggio al grande soprano ucraino Solomija Krusceniski cittadina di Viareggio,  nell’anniversario dei 150 anni dalla nascita celebrato anche dall’Unesco.

Il grande soprano ucraino Solomija Krusceniski che sposò il sindaco di Viareggio Cesare Riccioni

“Un  Festival che prosegue nel suo percorso di novità e molteplicità, affrontando  molti temi del nostro presente – spiega il direttore artistico Giorgio Battistelli – . Un Festival relazionale che vuole mettere quindi in relazione tutta l’opera di Puccini con il mondo in cui viviamo, con il nostro presente. È per questo che non vogliamo solo dare risposte, ma vogliamo continuare a porre domande. Occuparsi di musica e di teatro non significa rimanere ai margini della società, ma viverla con i propri mezzi e i nostri sono quelli culturali e artistici. Abbiamo avviato collaborazioni con Roma e con Firenze, il prossimo anno sarà con la Fenice di Venezia. C’è un mettere in movimento tante energie e tanti modi di pensare il teatro, cercare di intercettare il presente, tutto quello che oggi cerca il pubblico. Un punto importante di questa relazione è il rapporto tra Puccini e Pasolini: due figure fondamentali per la nostra cultura. Ma come è possibile avvicinarli? Sono due mondi apparentemente distanti e allora siamo partiti dall’idea dei ragazzi di vita, figure alle quali Pasolini era fortemente legato. Abbiamo azzardato l’interpretazione di leggere alcuni dei personaggi delle opere di Puccini come veri ragazzi di vita. Rodolfo, Cio Cio San, Tosca, Marcello, hanno dei collegamenti con alcuni personaggi pasoliniani che hanno avuto la capacità di vivere in maniera passionale fino in fondo, di interpretare il proprio mondo. Insomma si tratta di tracciare percorsi di lettura diversi, non codificati”.

Quest’anno il Festival torna a presenza completa e si appresta a diventare fulcro e motore del grande progetto delle Celebrazioni Puccianiane 2024-2026 per il centenario della morte del grande compositore toscano. Oltre ai quattro titoli in cartellone e alle nuove composizioni ci sarà spazio anche per due opere contemporanee, Jacob Lenz di Wolfang Rihm e Satyricon di Bruno Maderna, concerti sinfonici, un convegno internazionale di studi (25-26-27 agosto) su “Dove va l’opera?” con lo storico della musica Michele Girardi, diversi eventi diffusi sul territorio e Opera on the beach il 14 agosto alle 21 al Beach Stadium di Viareggio con le proiezioni del film di Damiano Micheletto “Gianni Schicchi” e del corto animato “Dreamland” firmato dal pittore Gianluigi Toccafondo e dal musicista Pasquale Catalano in bilico tra citazioni di arie pucciniane, antiche melodie del Mediterraneo e versi di Pier Paolo Pasolini.

“Il Festival Puccini si conferma anche quest’anno momento di apertura al contemporaneo e al futuro, in piena sintonia con la figura, il pensiero e l’ispirazione visionarie di Giacomo Puccini, artista di grande modernità- ha concluso Giani -. Un compositore che ha intuito fra i primi la nuova necessità del pubblico del Novecento di spettacolarità e al tempo stesso l’importanza della tradizione, l’unico ponte possibile con l’innovazione. La scelta di presentare in cartellone quattro opere affidate ad altrettanti giovani compositori italiani sul tema dei giovani e a Pier Paolo Pasolini è una felice interpretazione dei nostri tempi complessi che hanno bisogno di riflessione e speranza, di coraggio e di fiducia nel futuro, e da Torre del Lago questa estate il messaggio arriverà forte e chiaro”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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