S. Bartolo, sopralluogo dei cani anti-veleno ma non sono state trovate esche o bocconi

Dopo il decesso nei giorni scorsi degli otto cani proseguono le indagini per capire le cause delle morte degli animali. Fra le ipotesi forse anche la dispersione accidentale di veleno

Almeno uno degli otto cani morti nei giorni scorsi a Firenze sarebbe morto a causa dell’ingestione di stricnina. Lo ha confermato l’autopsia condotta su Zelda, la pitbull americano morta il 30 dicembre, dall’Istituto Zooprofilattico. Intanto questa mattina al Parco di San Bartolo a Cintoia, chiuso da mercoledì scorso, i Carabinieri forestali del Gruppo di Firenze hanno compiuto un sopralluogo insieme ai colleghi dell’Unità cinofila Antiveleno di stanza a Follonica (presso il Reparto Carabinieri Biodiversità) per bonificare l’area. Presente anche il personale del Reparto Polizia Ambientale della Polizia Municipale. Il sopralluogo, che ha interessato la zona accanto al PalaWanny, è stato effettuato mediante l’ausilio di due cani specializzati (un labrador e un pastore belga) nell’individuazione di esche avvelenate/pericolose. L’area è ampia e i cani si sono alternati nella ricerca ma durante l’intervento non sono stati trovati bocconi e/o esche. Verrà sottoposta ad analisi anche l’erba del parco. Le indagini da parte del Gruppo Carabinieri Forestali di Firenze, insieme alla Polizia Municipale che aveva avviato i primissimi accertamenti, è ancora in corso.

Nei prossimi giorni è previsto un ulteriore sopralluogo con la partecipazione dell’unità cinofila presente a Chiusi della Verna, dipendente dal Reparto Carabinieri del Parco Foreste Casentinesi. Fino a questo momento è stata formalizzata una sola denuncia a seguito di quanto accaduto. Presso la stazione dei Carabinieri di Legnaia si è presentato il padrone di un bellissimo labrador di nome Zoe, il quale ha raccontato ai militari di essere andato a passeggio con il proprio cane come tutti i giorni. Poi, in via delle Isole, l’animale si è accasciato a terra in preda ad attacchi epilettici e dopo una decina di minuti è purtroppo deceduto.

Questa mattina anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi ha effettuato un sopralluogo ai parchi dell’Argingrosso e San Bartolo a Cintoia. “Voglio ringraziare i Carabinieri forestali con il loro nucleo cinofilo antiveleno, la Polizia Municipale e l’Usl intervenuta sul posto con i propri veterinari – ha detto -. Questa terribile vicenda deve essere quanto prima risolta. Ipotizzabile che si tratti di un folle criminale che vigliaccamente vuole uccidere i cani, come di spacciatori che vogliono tenere lontano da occhi indiscreti i proprietari per svolgere tranquillamente il loro commercio illegale. Ma potrebbe anche trattarsi di uno spargimento accidentale di veleno. Per questo, a fianco delle indagini degli organi preposti, come consigliere comunale effettuerò un accesso agli atti per capire chi sia incaricato della manutenzione di queste aree verdi e in quali modalità venga svolta”. Da Palazzo Vecchio l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio, in attesa dei risultati di tutti i controlli, invita tutti i cittadini alla massima prudenza. “Da parte nostra – aggiunge – ribadiamo la nostra solidarietà ai padroni dei cani morti a seguito di quelle che sembrano azioni folli e cattive e ci riserviamo di valutare se costituirci parte civile a un eventuale processo contro il responsabile di questi atti ignobili”.

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