Salvi per il momento i due pini di Piazza della Vittoria

Così sta prendendo forma la nuova Piazza della Vittoria

Presidio questa mattina dell’Associazione di cittadini per protestare contro il taglio che però non c’è stato. Sardi: “Cerchiamo di difendere quelli sani che possono ancora vivere”. Draghi: “Questi 13 pini si possono salvare”

I due pini condannati per il momento sono salvi. Complice l’umidità e la nebbia mattutina il taglio previsto per stamani in Piazza della Vittoria non è stata effettuato e almeno fino a lunedì non se ne riparlerà. Una piccola soddisfazione per l’Associazione di cittadini che da mesi si batte strenuamente per salvare gli ultimi alberi sopravvissuti  alla “strage” del febbraio 2020 (https://www.lamartinelladifirenze.it/i-pini-di-piazza-della-vittoria-come-i-piccoli-indiani-di-christie/) e alle prime luci dell’alba si era ritrovata nella nuova piazza che sta lentamente prendendo forma per organizzare un presidio di protesta contro quello che definiscono un taglio ingiusto perché le condizioni dei due alberi, come del resto anche quelle degli altri 11rimasti in piedi, sono più che buone.

Il presidio organizzato dall’Associazione di cittadini di Piazza della Vittoria con Alessandro Draghi

Presente con loro anche  Alessandro Draghi che ha voluto portare la solidarietà del suo gruppo, Fratelli d’Italia, agli organizzatori del presidio pacifico. Chi invece non si è visto sono stati i tecnici e gli operai della direzione ambiente incaricati dell’operazione.

Deanna Sardi, storica portavoce dell’Associazione però non si fa troppe illusioni: “Salvi stamattina – dice con una sorta di rassegnazione – e poi siamo nelle mani della sorte perché noi ci organizziamo ma non possiamo stare in piazza 24 ore su 24. Sicuramente accadrà come ad agosto 2019, quando li abbiamo fermati e poi sono tornati il 16 e hanno tagliato, o come hanno fatto lo scorso febbraio. Non vogliamo difendere a tutti i costi alberi che sono giunti al loro fine vita, cerchiamo di difendere quello che è ancora sano e può vivere, e dare soprattutto ristoro e ombra alle persone. Siamo a tutelare uno dei due pini che vogliono tagliare che è ridotto male più per via delle cure del Comune che per le condizioni della pianta. L’altro invece è in buonissime condizioni, il fogliame è verde e vorremmo che almeno questo continuasse a vivere come i restanti 11 almeno fino a che gli altri alberi non faranno ombra. Per queste piante forse il ciclo della vita non si è ancora compiuto visto che in viale Torricelli ci sono pini piantati alla fine dell’800 che sono stati salvati facendo lavoro di tutto rispetto: togliendone alcuni e ripiantandoli con gli stessi sesti d’impianto, e lasciando quelli sani che sono molto più vecchi di questi  del 1925/28 che potrebbero dunque vivere ancora se li lasciassero in pace”.

Quanto alla nuova Piazza della Vittoria, il giudizio tutto sommato è sufficiente rispetto al primo progetto quando per il sito era stato immaginato una sorta di giardino all’inglese. “Qualcosa siamo riusciti a ottenere – continua Sardi – come ad esempio che la specie fosse quella prevista per quel tipo di piazza rispetto a inserire piante eterogenee quasi tutte di provenienza estera senza nessun senso storico. Poi hanno cambiato la sostanza e il colore della pavimentazione idroassorbente perché non avremmo visto bene una un sito rosa come lo volevano fare. Metteranno 68 pini, che sono la metà di quelli che erano in origine, e questo non ci è piaciuto perché se i pini sono piantati bene e sono in qualche modo tutelati non hanno bisogno di spese particolari di manutenzione”.

Aggiunge Alessandro Draghi: “Forse oggi i cittadini hanno avuto la meglio sulle fameliche ambizioni delle motoseghe del Comune. So che il progetto è andato avanti, questa piazza deve essere ancora inaugurata, ma io  rimango della mia idea che ci si può ripensare e che questi 13 pini si possono ancora risparmiare”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.