San Jacopino, l’attacco di Forza Italia al Pd: “Comune assente, basta ghetti e zone morte”

Sopralluogo di Erica Mazzetti e Marco Stella nel popolare rione della città dove da troppi anni pullulano rifiuti abbandonati, spaccio, criminalità diffusa e insicurezza: e dove è sparita la piccola Kata

Niente più ghetti, niente più zone morte: in poco tempo ne abbiamo visitate ben due, prima Cascine oggi San Jacopino, una zona residenziale e baricentrica perché connette due quartieri, Q1 e Q5, dove ci sono evidenti problemi di sicurezza, di traffico, di spaccio, di delinquenza. Dopo il sopralluogo di oggi vogliamo proseguire nelle altre zone della città e della provincia, per denunciare, raccogliere esigenze, fare proposte di cambiamento”: a dirlo Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia e responsabile nazionale lavori pubblici che ieri, a pochi giorni dal tour alle Cascine, è stata nel popolare rione fiorentino accompagnata dal capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Stella e dal coordinatore cittadino Mariagrazia Internò. Mazzetti ha anche annunciato di aver presentato “una proposta di legge organica per la rigenerazione urbana e sociale del territorio”.

L’onorevole Erica Mazzetti e, alla sua destra, Maria Grazia Internò

Le fa eco Stella: “Continuano le nostre iniziative sul territorio, nei luoghi simbolo di degrado e criminalità di Firenze. Tre settimane fa siamo stati alle Cascine, oggi ci spostiamo a San Jacopino. Un quartiere residenziale, vicino alla zona universitaria di Novoli, ma che da troppi anni vive una situazione di disagio. Spaccio, risse, prostituzione, accoltellamenti e violenze sono all’ordine del giorno, come denuncia il combattivo comitato dei residenti. L’area verde nascosta dalla strada di Ponte all’Asse è il punto focale di spaccio e bivacchi, senza dimenticare lo spaccio sulla ciclabile di viale Redi e i problemi di gente ubriaca e violenta in vari punti del rione. Sovente cittadini terrorizzati sono costretti a chiamare le forze dell’ordine per risse a colpi di bastoni e coltelli tra ubriachi o tra spacciatori che si contendono il territorio. C’è poi la questione delle auto danneggiate con finestrini spaccati e specchietti divelti, che ormai colpisce tutta la zona da qualche anno. I cittadini di San Jacopino si sentono abbandonati dalle istituzioni, e cercano risposte concrete“.

Ma San Jacopino in questo momento significa anche e soprattutto l’ex Astor di via Maragliano e la sparizione della piccola Kata di cui non si hanno più notizie ormai da quasi quattro mesi. “Con la sparizione di Kata – aggiunge Internò – l’amministrazione ha preso finalmente coscienza di una situazione di degrado all’interno dell’Hotel Astor da anni occupato, situazione da anni lamentata dai cittadini della zona. Questa zona fa parte del Quartiere 1, il quartiere oggi commissariato ma fino a ieri amministrato dal Presidente Sguanci, a due passi dal centro storico e troppo spesso abbandonato al degrado. Nella nostra passeggiata abbiamo voluto evidenziare la noncuranza dell’Amministrazione che, da oltre 20 anni, gestisce la nostra città. Forse sarebbe opportuno fare controlli su chi occupa le abitazioni in questa strada e la loro regolarità. Forse sarebbe necessario un maggior controllo notturno sui giardini di Via Maragliano e Via Galliano, lasciati quotidianamente in mano a drogati ed extracomunitari. La sicurezza è fondamentale per noi, perché vogliamo restituire Firenze ai propri cittadini e commercianti”. Episodi di degrado che aumentano e si succedono senza soluzione di continuità, anche durante il giorno. “L’altro giorno – dice Francesca Lorenzi del Comitato San Jacopino che segue i problemi della zona – una persona si faceva una dose di eroina durante il giorno, all’uscita delle scuole”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.