“Santo Spirito non è una discoteca”. L’Oltrarno torna a sollevarsi

Dopo il flash mob di ieri al Giardino di Boboli contro l’ingresso a 3 euro nei fine settimana, altra protesta. Stavolta è il Comitato dei Residenti in via de’ Coverelli a far sentire di nuovo la propria voce contro degrado e malamovida

Il Flash mob dei residenti di Santo Spirito contro il degrado

Dopo il  Boboli la Basilica di Santo Spirito. A meno di 24 ore di distanza dalla protesta dei genitori e dei piccoli fruitori del Giardino contro il balzello di tre euro da pagare per potervi accedere durante i week end come stabilito dal nuovo decreto riaperture del Governo, l’Oltrarno torna a sollevarsi. E stavolta è il Comitato Residenti di Santo Spirito ad alzare nuovamente la voce attraverso un flash mob organizzato in via de’ Coverelli per accendere di nuovo i riflettori sulla situazione di degrado ora spostatosi dalla piazza e alle vie adiacenti.

Così sono stati una trentina a ritrovarsi in quello che è l’angolo meno difeso della Basilica, l’abside laterale divenuto una specie di orinatoio a cielo aperto. “Santo Spirito non è una discoteca” e “Basta locali, vogliamo la pace” gli slogan più gettonati dalle famiglie insieme alla convinzione che le misure introdotte da Palazzo Vecchio per arginare la malamovida (chiodi fiorentini, divieto di stazionare sul sagrato e di consumare cibi e bevande sui gradini, telecamere) non siano sufficienti. Anche se l’ingresso principale della chiesa, protetto adesso da grossi vasi di piante e tra breve da un cordone, non è più un luogo di bivacco. Le richieste sono quelle già presentate nel corso degli ultimi mesi che adesso il Comitato, attraverso la portavoce Camilla Speranza, ripropone al sindaco Dario Nardella e al Prefetto Alessandra Guidi.

Innanzitutto la cancellata alta mt. 1,80, inchiavardata sul selciato, sotto al primo gradino, lungo tutti i 90 metri di perimetro della scalinata, fatta di elementi leggeri, movibili, aperta di giorno durante l’orario di apertura della Basilica per recarsi alle funzioni religiose e alle visite d’arte e chiusa la sera. E poi ancora una recinzione in via de’ Coverelli lungo i sedici metri dell’abside esterno della chiesa per impedire agli avventori dei locali di fare pipì sulle facciate della Basilica, bonifica delle facciate laterali lungo Via del Presto di San Martino e soprattutto all’abside tergale,  lungo Via de’ Coverelli; telecamere a largo spettro e fari potenti da installare all’ angolo di Via del Presto di San Martino con Via de’ Coverelli e angolo di Via de’ Coverelli di fronte alla Colonna Brunelleschi Palazzo Machiavelli – spaccio e doppio orinatoio -; alla colonna del Brunelleschi apporre cerchio con scudo chiuso in cima, all’angolo con Palazzo Machiavelli, per contrastare orinatura; immediata apertura anche dei dieci bagni pubblici in Piazza Santo Spirito; “regole di ingaggio delle forze dell’ordine” che “devono cambiare” perché sottolineano “non è accettabile avere a Santo Spirito agenti immobili che non intervengono ‘per non creare tafferugli, che assistono passivamente a risse, orge depravazioni alcoliche,  orinatura,  danneggiamenti ripetuti e continui; fermare l’avanzata dei nuovi locali nella zona.

Le preoccupazioni dei residenti sono anche le nostre – replicano la vicesindaco Alessia Bettini e l’assessore alla sicurezza Benedetta Albanese – tanto è vero che abbiamo preso misure che hanno evidentemente già in buona parte risolto i problemi e continueremo. I provvedimenti istituiti tra cui il divieto di stazionamento e di consumo di bevande e alimenti sul sagrato e sulle scalinate e la presenza delle forze di polizia finora stanno funzionando”. Intanto sulla vicenda Boboli, l’Onorevole Rosa Maria di Giorgi (Pd) annuncia la presentazione di una interrogazione alla Camera. “Da sempre – dice – il giardino rappresenta per i fiorentini in generale e per l’Oltrarno in particolare uno straordinario museo a cielo aperto e un polmone verde”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.