Schmidt a Quelli che il Calcio e gli Uffizi riaprono con le nuove sale

Lunedì 3 maggio tornano aperte le porte della più celebre pinacoteca fiorentina con la presentazione delle nuove sale venute alla luce durante i lavori di restauro e del nuovo sistema di accesso alla Galleria

Le nuove sale

Non finiscono di riservare sorprese le Gallerie degli Uffizi. In concomitanza con la riapertura della più celebre pinacoteca fiorentina, lunedì 3 maggio alle 10.30, il direttore Eike Schmidt domani sarà in collegamento dalle sale con Enrico Lucci a “Quelli che il calcio”, la trasmissione sportiva in onda su Rai2. Ma non è finita qui perché l’apertura dei battenti coinciderà con la presentazione delle nuove sale venute alla luce durante i lavori di recupero e restauro degli spazi nell’ala di Ponente del museo, quella più vicina al Ponte Vecchio.

In una di queste sono riaffiorati due affreschi del Seicento raffiguranti rispettivamente il granduca Ferdinando I in un clipeo (uno scudo metallico ndr) e il giovane Cosimo II de’ Medici a figura intera e a grandezza naturale, con le allegorie di Firenze e Siena, da attribuire all’ambito del pittore Bernardino Poccetti (1548-1612). In un’altra invece sono state riportate alla luce tutte le decorazioni eseguite nel Settecento, probabilmente durante il regno di Pietro Leopoldo di Lorena. Si tratta di motivi vegetali che ornano le pareti e il soffitto, al centro del quale è affrescata una panoplia con fasci littori. Questi spazi, che si trovano al pianterreno della Galleria, faranno parte dell’ingresso al museo e saranno visibili al pubblico.

Cantina medioevale con scala e pozzo

Complessivamente sono stati restaurati quasi 2.000 metri quadrati, finora inaccessibili, per un totale di 8 sale dell’ala di Ponente (409 mq) e 14 sale al piano terra dell’ala di Levante (699 mq) oltre ad altre 21 (684 mq) nel piano interrato, nell’ambito dei lavori per la realizzazione dei Nuovi Uffizi condotti dalla Soprintendenza insieme alle Gallerie, a cura degli architetti Chiara Laura Tettamanti e Francesco Fortino. “In questi ultimi cinque anni – dice Schmidt – è stato fatto un enorme progresso nel recupero degli spazi, progresso che permette ora un accesso al museo più razionale e sicuro, e punti di accoglienza organizzati in modo più efficiente. A breve, quando saranno risistemate le sale a pianterreno dell’ala di Levante, la visita agli Uffizi potrà avere una gloriosa introduzione: nelle sale a pianterreno verrà infatti esposta la statuaria classica, con opere dai depositi e altre recentemente acquistate”.

La mappa dei nuovi ingressi

I nuovi spazi disponibili comporteranno anche un riassetto delle modalità di accesso al complesso vasariano per consentire i restauri delle sale fino ad oggi adibite a biglietterie e bookshop che fra circa un anno ospiteranno la statuaria classica. I visitatori adesso faranno il biglietto al piano terreno dell’ala di Ponente, nella parte più vicina all’Arno. Lì si troverà anche un guardaroba per borse e zaini che potranno essere depositati e recuperati a fine visita. Con il ticket in mano ci si trasferirà dalla parte opposta del piazzale, al pianterreno dell’ala di Levante, per il controllo metal detector e per i servizi d’accoglienza. Attraverso un percorso temporaneo si raggiungerà quindi lo scalone monumentale. Ai visitatori diversamente abili sarà riservato l’ingresso nell’ala di Ponente, a fianco dell’auditorium Vasari: da qui tramite ascensori raggiungeranno il secondo piano. Nell’aula magliabechiana poi è stato allestito un nuovo spazioso bookshop. L’uscita del museo si trova sempre in piazza Del Grano.

“Questa è un’altra tappa – conclude il soprintendente Andrea Pessina- nel percorso dei lavori dei Nuovi Uffizi che oggi vede la consegna alle Gallerie delle sale destinate all’accoglienza dei visitatori oltre locali tecnici e di servizio. Il cantiere è stato, inoltre, l’occasione per l’approfondimento delle ricerche archeologiche in quest’area. Le indagini stratigrafiche hanno permesso di avviare uno studio storico-topografico con riferimento ai ricchissimi depositi di ceramiche, vetri, metalli, ossa animali recuperati, oltre a numerose sepolture, i resti delle fondazioni di numerosi edifici,  dotati di cantine dove si conservavano merci e derrate alimentari, con scale, pozzi e smaltitoi, oggi visibili negli scantinati, restaurati, adibiti da epoca medicea a scuderie per gli animali in dotazione a ciascuna Magistratura.”

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.